“Stiamo valutando come agire. Non escludiamo di fare un incontro al Ministero. E non escludiamo nemmeno di mobilitarci sotto al Ministero stesso qualora la multinazionale fosse portata al tavolo”.
Intende muoversi così Giuseppe Cesarano, segretario della Fim-Cisl di Siena, in merito alla vicenda della vertenza di Paycare.
Stamani una delegazione dei lavoratori ha incontrato il sindaco di Siena Nicoletta Fabio. Nei venti minuti di interlocuzione con il primo cittadino è stata illustrata la situazione in cui si trova il sito dove, ha spiegato Cesarano, non si vedono segnali di miglioramento.
Fabio, stando ancora alle parole del sindacalista, avrebbe garantito impegno e una comunicazione con Roma in modo da ottenere feedback positivi con l’azienda e si è fatta garante di nuove possibili operazioni.
Tra le opzioni che tengono banco, appunto, c’è anche quella di convocare la multinazionale direttamente ad un tavolo ministeriale.
Intanto, fa sapere Cesarano, alcuni dipendenti avrebbero, o comunque sarebbero pronti, a presentare le proprie dimissioni – rinunciando così alla dote di ricollocazione e all’incentivo all’esodo – . Altri invece vogliono muoversi con azioni legali.
“Sono quattro le lettere di contestazione- una è partita ieri, tre partiranno nel pomeriggio – di persone che faranno causa – le parole di Cesarano – . Ad oggi invece è stata presentata una lettera di dimissioni, ma ne arriveranno di nuove nei prossimi giorni”.
Tre le ore di sciopero fatte dai lavoratori che sono state propedeutiche stamani a incontrare Nicoletta Fabio, che sta seguendo la vicenda personalmente. Dietro al caso c’è anche la Regione che è rimasta “basita” , ha aggiunto ancora il segretario di Fim Cisl, per il comportamento dell’azienda.
Cesarano però ha chiamato in causa anche il comune di Monteriggioni, che nel suo territorio ospita il sito di Pay Care. “Sono rimasti totalmente assenti, ancora non ci hanno chiamato”.
MC