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Da tempo sulla vertenza è calato il silenzio ma adesso sullo stabilimento Paycare di Monteriggioni tornano a suonare, in modo vigoroso, i campanelli d’allarme. L’azienda ha comunicato alle sigle sindacali di aver avviato la procedura di licenziamento collettivo per ventisei dei quasi quaranta dipendenti.
Nella missiva inviata alle organizzazioni si evidenzia lo stato di crisi dello stabilimento di Monteriggioni, con la perdita di commesse bancarie e dalla riduzione delle attività nel settore della pubblica amministrazione. E poi si sottolinea come l’uso di ammortizzatori sociali non è più sostenibile. La società ha poi fatto sapere di aver valutato la possibilità di ricollocazione interna, ma mancano le posizioni disponibili. Paycare comunque si dice aperta a discutere eventuali soluzioni alternative con le parti sociali. Sul piede di guerra Giuseppe Cesarano, segretario Fim Cisl di Siena.
“La procedura aperta rappresenta una vera e propria “macelleria sociale”. L’azienda deve assumersi le proprie responsabilità e trovare soluzioni diverse. Scriverò immediatamente alle istituzioni: è fondamentale fare pressione per fermare questa decisione così grave – afferma-. Dobbiamo insistere su alternative ai licenziamenti, come la riqualificazione del personale, anziché sacrificare ventisei lavoratori. Sarà una lunga battaglia, ma non arretreremo di un solo centimetro”. I lavoratori intanto entreranno in stato d’agitazione.
“Una situazione inaccettabile che non ci aspettavamo, all’indomani di una vertenza molto impegnativa, e mi riferisco ovviamente al tavolo ministeriale su Beko, che mette il nostro territorio in ulteriore difficoltà. Priorità alla salvaguardia dell’occupazione”, è il commento del sindaco di Siena Nicoletta Fabio
“Credo sia necessario – ha aggiunto – visto che sono messi a disposizione del Governo, trovare idonei ammortizzatori sociali che accompagnino questa fase. Essendo presenti nel decreto della finanziaria strumenti alternativi come la cassa integrazione call center, chiediamo all’azienda di intervenire prontamente per evitare i ventisei licenziamenti”.
MC