Il Collegio dei Professori Ordinari di Pediatria manifesta profondo dissenso e preoccupazione per il depotenziamento dell’obbligo vaccinale che potrebbe conseguire alla possibilità di autocertificare, in base alla Circolare del Ministero del 5 Luglio u.s., le vaccinazioni del bambino all’ingresso nelle istituzioni scolastiche da 0 a 16 anni.
Il cosiddetto “snellimento delle pratiche burocratiche”, in realtà l’autocertificazione, allenta le maglie del controllo ed aumenta il rischio che un numero crescente di bambini accedano alla comunità scolastica senza le necessarie protezioni nei confronti di malattie che possono sconvolgere la loro vita e quella delle loro famiglie. I sostenitori “no-vax” non hanno mai visto giungere al pronto soccorso pediatrico un bambino non vaccinato in coma per encefalite da morbillo, o un lattante in apnea per pertosse, o un neonato con compromissione neurologica, cieco e sordo a causa della rosolia contratta dalla madre in gravidanza. Non a caso l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato, sulla base di evidenze scientifiche ed analisi costi/efficacia, che le vaccinazioni hanno rappresentato e rappresentano l’intervento sanitario in assoluto più importante su scala mondiale.
Il decreto-legge del 7 giugno 2017, n. 73, convertito con modificazioni in legge il 31 luglio 2017, n. 119, sulla prevenzione vaccinale ha rappresentato un indubbio passo in avanti ai fini del raggiungimento di una copertura vaccinale che metta in sicurezza tutta la popolazione pediatrica. In termini pratici il citato intervento legislativo ha determinato un trend incrementale nella copertura vaccinale verso quella auspicata soglia di gregge del 95%, grazie alla quale meno bambini si ammaleranno e meno bambini presenteranno le temibili complicanze sopra citate. Questo importante risultato non può essere messo in crisi da una Circolare Ministeriale che non solo confligge con la vigente normativa sulla certificazione delle vaccinazioni obbligatorie, ma contrasta anche con l’art. 49 del DPR 445/2000 cosiddetto della “sburocratizzazione”, che testualmente recita: “I certificati medici, sanitari, ……. non possono essere sostituiti da altro documento”.