Ci sono voluti anni ma alla fine l’accordo c’è stato, i risultati anche.
La biglietteria unica e la nuova organizzazione (in vigore dallo scorso 1 marzo) del complesso monumentale del Duomo, la gestione unica e quindi semplificata dei musei (compreso quello civico, che dopo l’accordo attende oggi di poter dare il via al nuovo corso portando introiti nelle casse comunali) hanno rinvigorito finalmente la città, destagionalizzato il turismo e le iniziative intraprese, soprattutto nell’Acropoli di Siena, hanno numeri in continua crescita. Questione di saper fare im presa e non improvvisazione, con il rischio d’impresa a fare da padrone ma con la capacità di essere presi ad esempio dalle altre città d’Italia.
A confermarlo arriva, all’indomani della chiusura del pavimento del Duomo (dal 27 giugno al 31 luglio era stata organizzata una scopertura straordinaria, seguirà poi la tradizionale dal 18 agosto al 28 ottobre) il numero delle visite richiamate anche per l’occasione, visite che grazie ai biglietti cumulativi Opa Si Pass hanno visitato anche il resto del complesso monumentale e della città fermandosi a siena a dormire, particolare fondamentale.
I numeri li abbiamo chiesti direttamente al rettore dell’Opera della Metropolitana Gianfranco Indrizzi (nella foto, sotto con il direttore del Santa Maria della Scala Daniele Pittèri) che, dati alla mano, fornisce con precisione l’aumento dei visitatori netti nello stesso periodo del 2017 e del 2018, cioè dal 1 al 31 luglio.
“Aumentano i biglietti cumulativi Opa si Pass, di conseguenza la permanenza dei visitatori a Siena. Le presenza del 2017 sono state 273.268, nel 2018 sono state 357.968. Si parla di 84700 persone in più in un mese, cioé il 31%. Una media di 2732 visitatori in più al giorno”.
A questo aumento ha di certo contribuito la comunicazione degli eventi predisposti nel periodo preso in considerazione. Per fare un esempio, l’evento dello scorso 27 giugno “In lucem veniet – Il Pavimento del Duomo di Siena splende di nuova luce” è stato divulgato in maniera puntuale e ha richiamato l’attenzione dei maggiori media nazionali e internazionali “Non a caso – precisa Indrizzi – avevamo infatti saputo, attraverso nostri canali e analisi del turismo che alcune testate internazionali sarebbero state in Toscana in quel periodo, quindi abbiamo studiato, Opera Civita in primis, il modo di farli essere presenti. Questo ci ha portato un grande incremento di visitatori, la visibilità è stata massima per l’evento del 27 giugno. “Una volta arrivati a Siena per il pavimento del Duomo, i visitatori hanno poi scoperto il restauro del pulpito del Pisano e l’offerta culturale della città grazie ad una comunicazione su Piazza Duomo dove, tra depliant, totem, video e promoter multilingua viene offerto un servizio che non riguarda solo il complesso del duomo, ma la città tutta. Dettagli non indifferenti che portano vantaggi al territorio e al Comune. Questa è, del resto, la finalità del gestore Opera – Civita oltre che nostra: destagionalizzare il turismo con eventi che per tutto l’anno portino visitatori a Siena e un turismo non mordi e fuggi ma di qualità. Serve tempo per cambiare ciò che non è mai stato ma i numeri ci stanno dando ragione. L’interesse nei confronti della città non deve mai calare e va detto che per questo ci sono enormi investimenti da parte del gestore perché tutta l’offerta sia garantita al massimo e torni a beneficio del territorio. Non solo e non tanto per una questione di offerta di lavoro che è sotto gli occhi di tutti – l’azienda dà lavoro a oltre cento dipendenti senesi – ma anche per il grande investimento in comunicazione e negli strumenti più nuovi adatti a promuovere eventi e iniziative. Anche l’illuminazione del pavimento del Duomo è stata tutta a carico del gestore che così ha svolto la sua primaria funzione di valorizzazione dei luoghi che ha avuto in gestione. Questo va precisato – prosegue Indrizzi – perché si capisca quanto i risultati di questo tipo non siano affatto frutto dell’improvvisazione. Negli ultimi giorni abbiamo letto anche di attacchi sterili al lavoro quotidiano che facciamo, spesso la nostra mente ci porta avanti con le idee e poi dobbiamo fare i conti con i tempi di decisione e organizzazione che non dipendono da noi ma i nostri eventi, le mostre, sono sempre stati comunicati per tempo e in modo valido. Così come il programma invernale che stiamo già predisponendo e la grande mostra del 2019 dedicata a Tino di Camaino, per la quale appunto stiamo aspettando risposte anche dai musei e dalle collezioni all’estero, quindi non possiamo ancora muoverci liberamente con la comunicazione. Con Opera Civita e con la Soprintendenza stiamo lavorando su eventi e con l’Università stiamo predisponendo il nostro ruolo nell’ambito della notte dei ricercatori (fine settembre, ndr) quando il pavimento del Duomo sarà visto sotto una luce più scientifica, in maniera del tutto nuova”.
Katiuscia Vaselli
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