“Quella effettuata al Santa Maria della Scala non mi sembra una grande operazione. Mentre prima quell’importo era a carico del gestore privato, quindi Opera, adesso la differenza viene pagata dal Comune di Siena. Quei soldi quindi escono dal bilancio comunale, e con quella cifra si potevano abbattere una serie di tariffe. Adesso sono quindi i contribuenti che si devono fare carico di tutto ciò”. Così ha commentato, a margine del consiglio comunale di questa mattina, il consigliere comunale del gruppo Per Siena Pierluigi Piccini relativamente all’atto, comparso ieri sull’albo pretorio del Comune di Siena, che ufficializza l’affidamento di vari servizi del Santa Maria della Scala (biglietteria, sorveglianza, portineria, pulizia locali, servizi didattici, servizi bibliotecari, gestione ostello, caffetteria, informazione turistica) alla società Sigerico per un canone annuo di 837.530 euro.
“Non mi sembra inoltre che ci sia stato nessun tipo di miglioramento – prosegue Piccini – e questo è sotto gli occhi di tutti. Così come è sotto gli occhi di tutti la gestione attuale. Non si sa come sarà gestito il personale, il mio giudizio sulla gestione economica l’ho dato, insomma mi pare che siamo molto lontani dal raggiungimento di obiettivi. C’è un’operazione importante che è stata realizzata su Tozzi, ma non è stata minimamente comunicata. Quindi anche quando vengono fatte operazioni pregevoli restano lì”.
E ancora: “Relativamente al ritorno di Opera per il bookshop – afferma Piccini – ricordo che avevo detto subito, lo feci in commissione, che la gestione delle librerie senesi della quale aveva parlato la maggioranza non era praticabile. Non era possibile che ciò avvenisse, dato che non avrebbero potuto avere i margini di sconto che può avere Opera, che gestisce diversi musei importanti a livello nazionale e ha quindi una capacità di contrattazione certamente superiore. Quella era una promessa che non si poteva mantenere”.
Gennaro Groppa