Pienza lo attendeva da oltre due secoli e da almeno novanta anni se ne erano perse le tracce. Alla fine però il “San Luca dal Polittico di Monticchiello” è tornato a casa.
L’opera, acquistata nel 2024 dal Comune grazie ad un bando di sponsorizzazione superiore ai 120mila euro, è stata presentata nella chiesa dei Santi Leonardo e Cristoforo, a Monticchiello, A realizzarla uno dei grandi maestri della pittura senese del Trecento: Pietro Lorenzetti. L’evento odierno, dal nome “Ad terram suam” si inserisce nel cartellone di eventi per i venti anni del riconoscimento della Val d’Orcia come sito Unesco e nel cartellone di Valdichiana senese capitale toscana della cultura 2025.
La piccola tavola triangolare a fondo oro raffigurante l’Evangelista Luca a mezzo busto, è stato identificata come una delle cuspidi del Polittico di Monticchiello, realizzata dal giovane Pietro Lorenzetti nel secondo decennio del Trecento.
Smembrata nel corso dei secoli, l’antica pala d’altare vede ora il ritorno di un suo tassello fondamentale, accanto alla “Madonna col Bambino”, già conservata nel Museo Diocesano di palazzo Borgia a Pienza. Un terzetto di Santi si trova nel Museo Horne di Firenze, e una Sant’Agata nel Musée Tessè di Le Mans, in Francia.
Il governatore Eugenio Giani, presente all’iniziativa, quindi si è preso l’impegno, suo e della Regione, “di portare al museo di Pienza il recupero del Polittico in una mostra temporanea. Dobbiamo porci l’obiettivo di mettere insieme i cinque santi in un’esposizione temporanea”.
Il primo cittadino Manolo Garosi ha rivendicato “la volontà politica” dell’amministrazione “per riportare e rendere visibile qui l’opera. Abbiamo riportato un dipinto qui, dove aveva le sue radici”
Il vescovo di Pienza, il cardinale Augusto Paolo Lojudice, ha parlato di un “ritorno a casa” che sembra “la trama di un romanzo” ed ha ricordato come il San Luca “sia il segno costante di un cammino che è stato tutt’uno tra la società di allora e la fede”.
“L’Unesco ci invita a intervenire sul patrimonio. Se il capolavoro non si ritrovasse in questo luogo tornerebbe ad essere solo un pezzo di legno. Abbiamo bisogno di un arte che racconti il territorio”, le parole della coordinatrice di Fondazione Musei Senesi Carolina Taddei, intervenuta sul tema della “Conservazione e interpretazione delle opere d’arte nei siti del patrimonio mondiale”.
A presentare l’opera e i diversi aspetti dell’operazione sono stati: Giampietro Colombini, presidente della Fondazione San Carlo Borromeo, che ha parlato del “Patrimonio culturale di una comunità”; il professor Gabriele Fattorini, direttore del Museo Diocesano, che ha illustrato il ritrovamento del San Luca; Axel Hémery, direttore della Pinacoteca di Siena, che ha discusso il ruolo di Monticchiello tra patrimonio locale e universale.
Presenti all’evento anche il sindaco di Castiglione d’Orcia, Luca Rossi e Stefano Di Bello, consigliere delegato di Opera Laboratori.
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