Piove è piovuto dunque: che si fa domani?

Allora intanto fàmo a capissi: decliniamo ogni responsabilità per l’acquata di ieri rispetto alla nostra “ansia da meteo”.

Cheddì, ‘unn ci credo che ‘unn c’havete pensato che s’era gufata visto che dopo quaranta giorni di caldo torrido è venuta quell’acquata proprio a quell’ora. Ma del resto tutti si sa: tufo chiama pioggia (anzi come dicevano i nostri vecchi: “quando c’è il tufo il Piazza mette il becco a mollo”. Magari in un altro momento no, eh? ) e Giove Pluvio è parecchio ma parecchio dispettoso!

Comunque piove è piovuto, siamo al 3 e “riprova sarai più fortunato”. Dunque l’ansia del domani è solo spostata.
Che si diceva? Ah per il giorno dopo come faccio? Mettiamo che si vinca. Bisogna che chieda le ferie, io avevo preso il 3 luglio bisogna che mi raccomandi di dammi anche il 4. Mica posso andare a lavoro dopo che ho passato la notte in bianco.
E se ‘unn me lo danno? Va bene: gli dico “oh! Io, come vada vada, fino a una settimana dopo il Palio, a lavoro non mi ci rivedete: ho vinto il Palio e per almeno una settimana vi vo nel baugigi a voi e al lavoro e v’arrangiate”. Fosse così semplice. E’ che poi, tanto, me la fanno pagare. Cheddici: non li conosco i miei polli!

E se si vince, poi, ci sono tutti cenini da fare. Eh, è un salasso di nulla. Ma che fai? Non ci vai? Meglio! E anche per la salute…eh…non ci s’ha mica più vent’anni, che si digeriva anche i sassi e si poteva dargliele secche per un mese a fila. Ora…e i trigliceridi…e il colesterolo…e il reflusso gastrico…e quella puttanadellamiseria.

E se si perde? Io di ferie avevo preso il 3 e il 4 non me le danno di sicuro! Mi par di sentirli e vederli: “o come è andata? O che Palio avete fatto? O il capitano che v’ha detto?”. Ci ha detto che mestiere fa la tu’ mamma e quanto prende; senti che ci ha detto.

Figurati se, poi, invece, vincono “quell’altri”. Non mi resta che dammi malato. Anzi: prende l’aspettativa direttamente!
Comunque si metta, voglio vedere come la strigo. Eh è un casino di nulla, mira! Madonna mia santissima, che ansia!

Maura Martellucci