Poco sesso tra i più giovani: cause, implicazioni e prospettive psicologiche

Negli ultimi anni, numerosi studi hanno evidenziato un calo significativo della frequenza sessuale tra i giovani della Generazione Z (nati tra la metà degli anni ’90 e il 2010). In un’epoca dominata dalla libertà sessuale e dall’iper-sessualizzazione dei media, questo fenomeno può sembrare controintuitivo. Tuttavia, fattori psicologici, tecnologici e socioculturali stanno ridefinendo il rapporto dei giovani con la sessualità.

Uno studio pubblicato nel JAMA Network Open (2021) ha rilevato che la percentuale di giovani tra i 18 e i 30 anni che non ha avuto rapporti sessuali nell’ultimo anno è aumentata dal 19% nel 2000 al 31% nel 2020. Un’indagine del Pew Research Center (2022) ha confermato che circa il 40% dei giovani tra i 18 e i 24 anni non è attivamente interessato al sesso o alle relazioni romantiche. Simili risultati sono stati riportati dal National Survey of Sexual Attitudes and Lifestyles nel Regno Unito, evidenziando una tendenza globale.

L’aumento dei livelli di ansia e depressione tra i giovani è un fattore chiave. Secondo l’American Psychological Association (APA), la Generazione Z è la più ansiosa della storia recente. Jean Twenge, psicologa e autrice di iGen, sottolinea che “le persone ansiose e depresse tendono ad avere meno energia per le interazioni sociali, comprese quelle romantiche e sessuali”.

Secondo la Society for the Scientific Study of Sexuality, il consumo costante di pornografia online sta influenzando negativamente la vita sessuale reale dei giovani. Il fenomeno della porn-induced erectile dysfunction (PIED) è sempre più diffuso e la Dopamine Theory of Addiction suggerisce che la pornografia possa alterare i circuiti cerebrali del piacere, riducendo la motivazione alla sessualità reale.

L’uso massiccio di social media ha ridotto le interazioni sociali reali, fondamentali per lo sviluppo delle relazioni romantiche e sessuali. Jonathan Haidt afferma che “i social media hanno creato una generazione più connessa virtualmente ma più sola nella realtà”. Le app di dating, invece di facilitare gli incontri, hanno reso le relazioni più superficiali, favorendo fenomeni come il ghosting.

Secondo il Guttmacher Institute, i giovani danno maggiore importanza alla salute mentale, alla carriera e all’autorealizzazione rispetto alle generazioni precedenti. Inoltre, l’educazione sessuale ha portato a una maggiore consapevolezza sui rischi associati al sesso, contribuendo a una maggiore prudenza nelle scelte relazionali.

La mancanza di esperienze romantiche e sessuali nella giovinezza potrebbe avere effetti a lungo termine sulla capacità di formare relazioni stabili può contribuire a un maggiore isolamento sociale. Come osserva Barry Schwartz, “le relazioni umane sono un’abilità che si affina con la pratica, e se i giovani evitano il coinvolgimento affettivo e sessuale, potrebbero avere più difficoltà a costruire legami duraturi in futuro”.

La bassa frequenza sessuale della Generazione Z è il risultato di una combinazione di fattori psicologici, sociali e tecnologici. Come afferma Esther Perel, psicoterapeuta esperta in relazioni: “Il desiderio sessuale non è solo una questione biologica, ma anche emotiva e culturale. Se vogliamo capire cosa sta cambiando, dobbiamo guardare a come i giovani percepiscono il sesso, l’intimità e l’amore oggi”.

Dott. Jacopo Grisolaghi

Psicologo, Psicoterapeuta, Dottore di Ricerca in Psicologia, Sessuologo, PsicoOncologo
Ricercatore e docente del Centro di Terapia Strategica di Arezzo
Professore a contratto Università degli Studi eCampus e Università degli Studi Link di Roma

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@dr.jacopo.grisolaghi