La Chiesa di Santa Maria di Romituzzo si trova nella zona di Poggibonsi Sud. Al suo interno si trovano numerosissimi ex voto, oltre 5000 sono in carta pressata e rappresentano varie parti del corpo umano, altri invece (circa 90), sono rappresentati da antiche e graziose tavolette dipinte a mano.
Questi segni tangibili di una fede ingenua, ma sincera, rappresentano la più bella espressione di religiosità popolare di Poggibonsi dal 1400 ad oggi.
La leggenda vuole che l’immagine della Vergine venerata da tutti fosse stata scoperta la prima domenica di maggio, sotto un cumulo di neve caduta fuori stagione. La gente del posto si mise a scavare sentendo dei lamenti e sotto la coltre trovò una grossa pietra che, su di un lato, aveva raffigurato l’immagine della Madonna.
La pietra venne spostata sul bordo della strada, ma nel pomeriggio del giorno seguente una forza misteriosa faceva ritornare il masso al centro della strada nello stesso punto dove era stata trovata. Fu così che in quel luogo fu deciso di erigere un tabernacolo.
Solo nel 1460, al tempo della signoria Medicea, venne realizzata una cappella in muratura. Intorno al 1550 in conseguenza di alcuni miracoli operati dalla Sacra Immagine ebbe inizio il periodo di massimo splendore dell’oratorio di Romituzzo, numerosissimi furono i fedeli che accorsero al santuario per invocare grazie e per pregare davanti all’immagine Sacra.
I fedeli che oggi si avvicinano al Santuario di Romituzzo non troveranno più una chiesetta sperduta nelle campagne come era un tempo, ma una realtà parrocchiale ubicata in un quartiere trafficato e rumoroso, ma al cui interno è possibile ritrovare il silenzio e la devozione con le testimonianze e il fervore di una fede di altri tempi. Un ringraziamento particolare va al signor Giovanni Lisi per la disponibilità nel raccontarci la storia e per averci mostrato le bellezze di questo posto.
Articolo e foto: Gabriele Ruffoli