Povertà, mannaia covid su Siena: boom di richieste d’aiuto alla Caritas, +95% dal 2019

Nonostante gli interventi economici importanti di Comuni e Società della Salute per la provincia di Siena il 2021 sarà ricordato come l’anno della crescita record della povertà. Questo segnala il rapporto annuale della Caritas di Siena.

Due anni di pandemia hanno lasciato un solco profondo per l’economia locale e c’è un dato su tutti che fa capire il peso dell’emergenza sanitaria: le richieste di sostegno dal 2019, ultimo anno dell’era pre-covid, sono aumentate del 95%. “E con l’emergenza che riguarda luce e gas abbiamo tanta preoccupazione pure per il 2022”, così Anna Ferretti, referente della Caritas Diocesana senese.

I numeri peggiorano anche rispetto al 2020: in un anno la Caritas ha registrato 293 nuovi utenti nelle strutture della sua provincia. “Nonostante gli aiuti elargiti dall’Ente pubblico inoltre abbiamo pagato 34mila euro per dare un contributo per far pagare bollette e affitti (numero questo 3 volte più alto rispetto al 2019 ndr.) , mentre la spesa per i prodotti alimentari per i pacchi viveri è di oltre 46mila euro (dato due volte superiore a quello del 2020 ndr.)”, prosegue Ferretti.

Ad accedere nei centri Caritas sono soprattutto uomini, che hanno poco più di 40 anni. La maggioranza di loro è straniera, ma sono in aumento gli italiani. In molti lavorano, ma vivono in abitazioni private e per questo devono destinare una gran parte dei loro stipendi per pagarsi l’affitto. Tra gli stranieri si segnala la crescita di chi proviene dal Bangladesh, “tanti di loro operano nel settore della ristorazione colpito dalle misure anti-contagio”, osserva Ferretti.

“Noi non siamo solo Mustafà e non ci fermiamo solo all’emergenza Ucraina”, continua Ferretti che ricorda: “se le Istituzioni fanno rete tra loro c’è speranza per tutti”.  E di storie di speranza la referente della Caritas ne ha da raccontare: “Grazie ai fondi dell’Associazione nazionale, pari a 100milaeuro, siamo riusciti a dare accoglienza, integrare e trovare un piccolo lavoro ad 80 ragazzi pakistani. Anche per quest’anno siamo stati rifinanziati e siamo al lavoro per liberare queste persone dalla nostra dipendenza”.

La povertà nel nostro  territorio, come fa vedere il Cardinale Lojudice, “è trasversale e colpisce ogni Comune della Diocesi. C’è poco da nascondere e non basta una pacca sulla spalla: ora bisogna saper ascoltare, dialogare e dare un aiuto concreto”.