Premio Mangia, Fabio; “Le buone idee fanno la storia”

“A vincere sono sempre le buone idee che fanno la storia, le scelte coraggiose fatte per uscire dall’anonimato. Gli insigniti hanno contribuito, con impegno e costanza, a costruire l’identità senese”, ha detto il sindaco Nicoletta Fabio aprendo la cerimonia per la consegna del premio Mangia 2024 e delle medaglia di civica riconoscenza.

Dalle foto alla valorizzazione dei bottini, fino alla medicina, alla cultura e alla tutela dei preziosi marmi della Cattedrale: i quattro riconoscimenti sono stati conferiti a contribuito ad accrescere la fama di Siena nel mondo, dando risalto alla sua immagine più bella.

Venturi, ha ricordato il primo cittadino, “è creatore di uno dei contest di fotografia più conosciuti a livello internazionale” che “smuove le coscienze di molti paesi del mondo”.

La medaglia all’associazione La Diana è stata presentata da Cinzia Cardinali. “Non esiste un futuro senza la conoscenza del passato. E questo vale anche per il tema delle risorse, come l’acqua- le sue parole -. E La Diana non si è sottratta a far conoscere ai giovani il valore del nostro bene più prezioso” attraverso “la tutela delle fonti storiche e delle vie dell’acqua”. Soddisfatta la presidente Maria Elena Di Trolio: “Il riconoscimento arriva nell’anno particolare del nostro trentennale. Oggi come allora ci impegniamo per portare avanti quegli obiettivi che fecero scattare la scintilla della nostra associazione nel 1994”.

 

 

Trentadue anni vissuti dentro al Duomo di Siena ma anche l’esperienze di Carrara e Firenze costituiscono l’epopea di Emilio Frati. La figura del restauratore lupaiolo è stata introdotta da Claudio Pepi che ne ha sottolineato le “conoscenza capillare dei materiali” e la “dedizione” che lo hanno portato “a percorrere le campagne senesi e grossetane alla ricerca delle antiche cave della Repubblica, ottenendo due risultati straordinari: la campionatura e la mappatura completa dei marmi utilizzati all’interno del Duomo nel corso dei secoli e la costituzione di un vero e proprio archivio” di “materiali pronti per un eventuale opera di restauro che si dovesse in futuro rendere necessaria. E allora ci troviamo a immaginare Emilio per forre, viottoli e sterpaglie, intento a recuperare pietre dai nomi esotici e affascinanti: il rosso di Gerfalco, il serpentino verde di Vallerano, l’onice di Sant’Antimo, il nero assoluto di Radicondoli, il rosa di Montarrenti, il Broccatello della Montagnola e soprattutto il Giallo di Siena, protagonista di tanti squisiti capolavori”, ha aggiunto.”Ho passato la Cattedrale centimetro per centimetro – ha detto Frati dopo aver ricevuto la medaglia -. Ho vissuto trentadue anni sopra al pavimento, nella cupola, nella cripta, nel museo. Ed adesso sto insegnando a quattro giovani tutto ciò che c’è da sapere. A loro sto passando il mio testimone”.

 

 

Giampiero Cito ha tratteggiato una vita, quella di Paolo Goretti, che è “una storia a bivi, uno di quei libri in cui puoi scegliere come andare avanti e da quella scelta dipende come la storia prosegue” . Il medico in pensione ed ex-capitano vittorioso della contrada dell’Aquila è un personaggio il cui impegno spazia dalle attività culturali, alla scrittura e nello sport. “Lui è l’unico aquilino al quale non sono mai riuscito a dare del tu, ma oggi di fronte a questa platea spero che mi conceda di dirgli, con tutto il rispetto che si deve ad un grande: “Paolo, sono sicuro che anche nei prossimi bivi che troverai per la tua strada saprai fare la scelta giusta. Ti voglio bene, grazie di esistere”, ha aggiunto. “Il sentimento è forte. Credo sia come calare il Palio, conoscere mia moglie, veder nascere le mie figlie. Nemmeno quando mi laureai con 110 e lode mi sentivo così commosso”, è invece la reazione di Goretti.

 

 

E sempre Giampiero Cito è intervenuto sul Siena international photo award, concorso fotografico internazionale che si lega indissolubilmente al suo ideatore Luca Venturi e alla città. “Luca ha la straordinaria capacità di generare entusiasmo in tutte le persone che coinvolge nei suoi progetti”, ha detto. “Il sognatore, d’altra parte deve fare questo: deve farti capire che mettersi al lavoro per realizzare qualcosa di apparentemente irrilevante può essere l’inizio di un grande cambiamento, di una piccola rivoluzione che può mutare le sorti di qualcuno e perché no, anche di molti”. Venturi, Mangia 2024 proposto dalla contrada del Drago, è stato introdotto da Luca Palazzoli. “Penso che sia l’emozione più grande per qualunque senese e per chi fa della senesità un orgoglio da tramandare anche alle future generazioni”, è stato il suo commento dopo aver ricevuto il più importante riconoscimento cittadino.

Katiuscia Vaselli

Marco Crimi