Pronto Badante: attiva anche a Siena l’assistenza qualificata

Attivo il servizio della Regione per l’assistenza qualificata agli anziani. A Siena sarà portato avanti dalla cooperativa Zelig Sociale. L’intervento sarà messo a punto in non più di 48 ore

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«Pronto, avrei urgente bisogno di una badante per mia madre…». Una vera emergenza e sempre più richieste di assistenza per anziani, malati e disabili. Per far fronte a questa situazione, ecco il nuovo progetto della Regione Toscana: si chiama Pronto Badante e garantisce un servizio di sostegno alle persone non autosufficienti  nelle situazioni di emergenza. Il progetto, lanciato a marzo e partito inizialmente dal territorio fiorentino, si è esteso ora a tutta la Toscana. Anche a Siena, proprio da quest’anno, sarà possibile usufruire del servizio di assistenza. Ad occuparsi del progetto la cooperativa Zelig Sociale che, tramite il bando regionale, ha ottenuto l’affidamento sul territorio senese e dell’alta Valdelsa.

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Come funziona è semplice: si deve chiamare il numero verde 800593388, attivo dal lunedì al sabato. Il call center smista la chiamata alla cooperativa sociale, che ha il compito di intervenire entro 48 ore dalla richiesta di aiuto lanciato dalla famiglia. A questo punto invia una persona formata e autorizzata per consigliare la soluzione, supportando anche i parenti nelle pratiche per ottenere i voucher dall’Inps, per un importo di 300 euro fino a un massimo di 30 ore.

«Chi ne usufruisce – commenta Lucia Masciulli, vice presidente di Zelig Sociale – sono per lo più pazienti appena dimessi dall’ospedale o persone affette da demenza senile. In ogni caso, sono tutti ultraottantenni che hanno bisogno di sostegno immediato. Ad ora, ci sono state più di 100 richieste. Un riscontro positivo e un dato che tiene conto dei numeri della popolazione anziana, soprattutto a Siena».

Va precisato però che l’operatore autorizzato e inviato dalla cooperativa non può fare da intermediario tra la famiglia e l’assistente del paziente: «Il nostro ruolo – continua Masciulli – è solo quello di fare da ponte tra le famiglie e l’Inps, occupandoci delle visite domiciliari, dell’assistenza nelle pratiche online per i buoni servizio e del tutoraggio. Possiamo anche mettere a disposizione dell’assistente un massimo di ore di formazione per essere in grado di badare al paziente. In questo senso, gli utenti hanno un controllo effettivo sulla persona che scelgono». In sostanza, la famiglia dovrebbe avere già un’idea della figura di badante cui affidarsi o averne già individuato il nome con altri mezzi.

«Il progetto – afferma l’assessore al sociale Anna Ferretti – risponde a un bisogno effettivo, che intercetta le esigenze concrete degli anziani e delle loro famiglie al manifestarsi di un primo momento di fragilità. Il caso tipico è quando il nonno o la nonna o un genitore si fratturano il femore, e dal momento del loro rientro dall’ospedale occorre rivoluzionare la gestione quotidiana. Oppure quando il nonno o la nonna o un genitore, fino a un certo momento pienamente autosufficienti e lucidi, di colpo non lo sono più, e anche lì occorre riorganizzare la vita, quella degli anziani e la nostra. Ecco, Pronto Badante è un aiuto di ‘primo intervento’ in questo genere di situazioni».

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Tra i requisiti per poter accedere al servizio, l’età minima è di 65 anni, la residenza in Toscana e il vivere una condizione di fragilità o disagio. «L’operatore – conclude Masciulli – della cooperativa diventa il punto di riferimento e l’anello di congiunzione con i servizi istituzionali e non, disponibili su un dato territorio. Con la visita a domicilio, questa figura riesce a dare una risposta a 360 gradi e così facendo cambia nelle persone l’approccio stesso ai servizi, che vogliono essere di sollievo e sostegno alle famiglie».

Michela Piccini