“Le mura sono la pelle della città e hanno bisogno di manutenzione costante”. Grazie ai volontari dell’associazione Le Mura, Siena si scopre a 360 gradi.
Attraversi un piccolo arco, svolti l’angolo della Costarella e rimani senza fiato. “A Siena i monumenti di pregio non mancano certo, ma oltre a quelli giustamente noti in tutto il mondo, ce ne sono di meno frequentati e alcuni, addirittura, negletti. È questo il caso delle Mura”.
Duccio Nello Peccianti è il vicepresidente dell’associazione Le Mura e da anni è si occupa della manutenzione delle mura cittadine, con i volontari dell’associazione, per arrestare il degrado che coinvolge l’involucro della città. “Al di là delle bellezze artistiche più tangibili – continua Duccio -, che siano Piazza del Campo, il Duomo, la Torre del Mangia, non dobbiamo dimenticarci della cornice di questo quadro perfettamente dipinto. Le mura sono la “pelle” della città, e come la pelle la proteggono, la mettono in comunicazione con l’esterno e ne rappresentano l’essenza. Era già ben rappresentato nell’allegoria ed effetti del Buono e Cattivo Governo. Non dobbiamo dimenticarci di ciò che a prima vista non si vede”.
Chi siete e cosa fa la vostra associazione?
All’inizio del 2014 un gruppo di quindici amici tra senesi e non, particolarmente sensibili al problema, hanno pensato di dare vita all’Associazione “Le Mura” con l’intenzione di arrestare il degrado del monumento e di segnalarne le criticità. L’attività dell’associazione si è concretizzata in una costruttiva opera di sensibilizzazione della cittadinanza e delle Istituzioni, per sollecitare interventi di recupero, manutenzione e soprattutto nell’effettuare interventi operativi per riportare in vista tratti di mura nascosti dalla vegetazione. Questo è piaciuto ai molti cittadini che hanno manifestato, sin da subito, interesse e partecipazione per l’iniziativa. Evidentemente il problema era sentito!
All’inizio di maggio gli appartenenti all’Associazione sono già una cinquantina e viene deciso di organizzare un primo intervento in via Baldassarre Peruzzi, allo sbocco della valle di Follonica, concordato con l’Amministrazione Comunale. Ce n’era bisogno.
C’è da dire che anche in altre città italiane o europee, che fanno delle mura il loro principale vanto, è raro trovare una cerchia vasta e completa come quella senese, che attraversa luoghi di grande interesse storico e paesaggistico, spesso poco noti anche agli stessi senesi. Lo sappiamo bene: Chi ha troppo (e noi siamo fortunati), qualcosa trascura, è inevitabile, ma a tutto c’è un limite.
Come avete operato dal 2014 ad oggi?
Dall’estate del 2014 fino ad oggi sono stati fatti oltre 20 interventi, quasi sempre con l’ausilio di collaborazioni importanti. Prime fra tutte le contrade, interessate per territorio. Vogliamo ricordare qui gli interventi presso Porta San Marco, l’Orto Botanico, Porta Laterina, la Valle di Follonica, con particolare attenzione al tratto che dalla Fonte di Follonica sale a Santo Spirito e al tratto sotto San Francesco, la Porta Giustizia, dove sono state riportate alla luce finestre e feritoie da anni coperte dalla vegetazione.
I volontari in queste operazioni, hanno avuto una parte importantissima e dobbiamo sottolineare che, pur essendo persone senza particolari esperienze specifiche, hanno lavorato con slancio, rendendo un grande servizio alla loro città. Le donne, come donne di contrada e non, hanno fatto la loro parte con l’impegno e la caparbietà che sono loro consueti .
Va anche detto che riportare alla luce, recuperare alla vista un paramento murario che è li da secoli e che è stato totalmente coperto dalla vegetazione per decenni, dà una “botta” di soddisfazione che ti prende a caldo. Sembra che quei mattoni e quelle pietre, che ormai si sentivano vinte e sopraffatte dalla soverchiante vegetazione , ti guardino con sorpresa e riconoscenza quando, eliminata l’edera, ti trovi finalmente faccia a faccia con loro.
Come vi hanno aiutato le istituzioni locali?
Il Comune ha fatto egregiamente la sua parte. Basta osservare il pregevole intervento nella parte esterna delle mura tra Porta Ovile e Porta Pispini. L’associazione ha completato il lavoro intervenendo nella parte interna con il contributo essenziale delle due contrade, rivali ma competenti per territorio, che hanno (come è costume senese) lavorato e festeggiato insieme.
Molti gruppi di cittadini (spesso gruppi di contrada) hanno riscoperto e goduto di questa sorprendente bellezza della città, partecipando a passeggiate intorno alle mura nei tratti divenuti accessibili e, indirizzati dall’associazione, organizzando percorsi inconsueti in ambienti e paesaggi fino ad oggi mai visti.
Qual è il bilancio del 2016?
L’Associazione, a inizio anno, ha stipulato un Patto di Collaborazione che è stato reso possibile dal Regolamento per i Beni Comuni e che formalizza il rapporto con il Comune per la attività che essa svolge. A gennaio il MIBACT ha finanziato i lavori di restauro per le Mura per 2,2 milioni. Soldi che sono già in fase di progetto e che consentiranno di mettere in sicurezza tutto il tratto di mura che va da Porta Pispini a Porta Romana.
Un anno partito con il piede giusto quindi…
Possiamo dire con soddisfazione che dopo poco più di due anni dalla nascita, questa prima fase risulta essersi conclusa con successo e sono stati raggiunti importanti obbiettivi. Primo fra tutti quello di avviare il recupero del manufatto e coinvolgere la cittadinanza, anche con l’esempio di azioni concrete. Adesso però deve partire la seconda parte del restauro. L’associazione si impegnerà a seguire le fasi principali, offrendo la propria collaborazione, sempre propositiva e operativa .
Quali sono le speranze e gli obiettivi del 2017?
Sarebbe auspicabile realizzare interventi, anche sponsorizzati, che possano rendere meglio accessibile il percorso intorno alle mura. Per esempio sarebbe interessante poter salire su qualche porta o torre, oppure sarebbe possibile la riapertura di passaggi preesistenti. L’Associazione è particolarmente interessata a questo aspetto a cui dedicherà tutta la sua attenzione. Purtroppo il lavoro di manutenzione non può mai concludersi: le piante infestanti si ripropongono dopo poco tempo che è stata operata una pulizia , anche accurata. Per cercare di ovviare a questo problema occorre realizzare un percorso di servizio sotto tutto il perimetro murario che renda più semplice (in qualche caso si dovrebbe dire “renda possibile”) avvicinarsi alle mura e che consenta di controllarne lo stato e rimuovere la vegetazione. Tuttavia la migliore manutenzione si ottiene con l’uso, favorendo la frequentazione (regolamentata) dei percorsi lungo la cinta muraria, delle valli verdi adiacenti, la salita su qualche bella torre e, perché no, su qualche porta. Ottimale sarebbe prevedere eventi ricorrenti, come ad esempio una manifestazione sportiva, un Trail delle Antiche Mura, che ne percorresse tutto il perimetro attraversando luoghi normalmente inaccessibili.
L’entusiasmo e la voglia di partecipare ci convincono che ci troveremo, in un vicino futuro, ancora qui, in questo contesto, con l’ottimismo che fino ad oggi ci ha aiutato in questa impresa e la viva speranza di fare un bilancio ancora positivo del lavoro dell’Associazione e di tutti i soggetti che da sempre contribuiscono e credono in questa impresa.
Michela Piccini