E’ ripartito il lavoro per i monoclonali del Mad Lab della Fondazione Tls, questa volta prendendo in considerazione i casi di variante Omicron. L’annuncio lo ha dato in prima persona il professor Rino Rappuoli, che coordina il gruppo di studio e lavoro. La ricerca era stata interrotta all’inizio di febbraio, dato che la sperimentazione sui monoclonali non dava risultati sui casi di variante Omicron. L’attività era fino ad allora proseguita per mesi senza tuttavia riuscire a reperire il numero di pazienti necessario per arrivare ad una conclusione dello studio. A tal fine ne servono circa 400, la sperimentazione è invece stata effettuata su 355 pazienti. Nei mesi si sono verificate problematiche e difficoltà di vario tipo nella ricerca del Mad Lab di Tls, a partire dalle tempistiche necessarie per poter entrare a far parte della ricerca: un paziente deve infatti accettare la sperimentazione non oltre le 72 ore rispetto al momento nel quale è stato contagiato dal virus.
Ora, comunque, la sperimentazione ripartirà anche sui casi di variante Omicron. E potrebbe trattarsi di una svolta per i monoclonali della Fondazione Tls. Adesso afferma il professor Rino Rappuoli: “Noi abbiamo interrotto la prova clinica perché il nostro monoclonale, come la maggior parte dei monoclonali che sono stati sviluppati, non funziona bene contro Omicron. Ma nel frattempo stiamo sviluppando altri monoclonali che funzionano bene anche contro questa variante del Covid. Stiamo cominciando a sviluppare questi nuovi monoclonali. Saranno combinati con il monoclonale ‘vecchio’, che è comunque ottimo. Ma per Omicron serve qualcosa di nuovo, è necessario un cocktail di monoclonali che funzionino contro tutte le varianti. Noi siamo gli unici in Italia e tra i pochi in Europa che abbiamo dimostrato di avere la capacità di sviluppare i monoclonali. Lo abbiamo fatto per il virus iniziale e ora lo stiamo facendo per Omicron. Abbiamo imparato dagli errori che abbiamo commesso nelle prove cliniche iniziali”.
Gennaro Groppa