Regionali, nel centrosinistra prove di campo largo: Giani c’è, manca il sì dei Cinque Stelle

L’armistizio tra Roma e la Toscana è stato siglato. Ed Eugenio Giani sarà nuovamente candidato governatore per la Regione Toscana nelle elezioni che si terranno ad ottobre.

L’incontro fiume, durato quattro ore, al Nazareno con il segretario nazionale del Pd Elly Schlein non ha portato al via libera ufficiale per una seconda corsa verso palazzo Strozzi Sacrati. Ma Giani, rispondendo ai giornalisti ieri sera, ha chiarito che al momento da parte sua non ci saranno passi indietro. Giani sì dunque, ma come? Resta infatti da sciogliere il nodo dello schieramento: il presidente della Regione deve ancora ottenere l’appoggio del Movimento 5 Stelle.

 

 

E ieri, durante il tran tran delle reazioni sull’esito del confronto, è stata perentoria la presa di posizione del deputato pentastellato Francesco Silvestri: “Non è assolutamente la soluzione migliore”. In serata comunque sembra che una timida apertura ci sia stata, dopo una chiamata tra Schlein e Conte. “Stiamo lavorando in tutte le sei regioni che vanno al voto, per costruire le alleanze più inclusive e più competitive per battere queste destre”, ha comunque specificato il segretario dem, facendo capire che quello delle alleanze è ancora un capitolo da archiviare.

La partita toscana tra l’altro si intreccia con quella campana: se cadesse il veto di Vincenzo De Luca sulla candidatura di Roberto Fico,  allora il ‘Campo Largo’ avrebbe vita più facile anche a formarsi qui da noi. Nella nota che ieri Giani ha diffuso a seguito del faccia a faccia  è da sottolineare il passaggio dove fa sapere di affidarsi al partito e alla segreteria per la sua ricandidatura.

È un punto che va letto come una sorta di “appeasement” da parte del Governatore dopo che la scorsa settimana aveva accelerato sul suo ‘bis’, presentando via pec la disponibilità ufficiale a ricandidarsi. La fuga in avanti non era piaciuta agli ‘schleiniani’ della Toscana. Ma adesso il presidente ha fatto capire di essere tornato nei ranghi del partito.

MC