“La Toscana è contendibile”, ha dichiarato con convinzione a Radio Toscana Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia e candidato del centrodestra alla presidenza della Regione. “Possiamo vincere”, ha scandito con sicurezza, rilanciando le priorità della sua campagna: cambiare la sanità, tenere aperti gli ospedali, ridurre l’addizionale Irpef e rendere la Toscana una Regione capace di andare “alla velocità che le spetta”.
In caso di vittoria, ha aggiunto, il suo primo atto da governatore sarà “un piano di risanamento del bilancio”. Della candidatura di Tomasi si discuteva da mesi e da settimane era ormai data per certa: l’ufficialità arrivata ieri, con l’annuncio congiunto dei vertici regionali di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati, è apparsa così come una semplice formalità. Molto più intricata invece la situazione nel Partito Democratico. Il vertice di ieri tra il segretario regionale Emiliano Fossi e i rappresentanti provinciali non è riuscito a sciogliere i nodi sulle candidature.
A Siena si spinge per ripresentare una figura di peso come Simone Bezzini, ma la linea prevalente del partito toscano, in sintonia con il Nazareno e con la segretaria Elly Schlein, sembra orientata a puntare sulla discontinuità.