La lettura attiva le cellule delle nostra mente, accende le nostre fantasie e crea complicità. Nel momento in cui ci lasciamo coinvolgere da un testo, siamo capaci di cavalcare le ali dell’immaginazione e in parte, scopriamo anche nostri nuovi modi poter essere. In che modo poter diventare buoni lettori? Non aspettate la giusta motivazione per farlo, ma più semplicemente, programmate di farlo. Un buon allenamento consisterebbe nel ritagliarsi quotidianamente uno spazio alla lettura, circa un’ora, un’ora e mezzo. Ognuno di noi ha il proprio specifico campo di interesse, ma il suggerimento è quello di non limitarvi ad esso. Leggere la letteratura, a 360 gradi, consente di aprire la mente. A tal proposito Paul Watzlawick suggeriva che la cosa più importante è riuscire a vedere le cose da più prospettive e non a caso il mio maestro Giorgio Nardone ricorda che ci sono poche cose al mondo che consentono di aprire la mente tanto quanto leggere esperimenti letterari differenti. Detto questo, vorrei soffermarmi su un genere letterario particolare: la letteratura erotica. Questa può aiutare a risvegliare la passione e a scoprire i nostri desideri nascosti. Entrando nello specifico, quali i possibili testi piccanti da poter prendere in considerazione? Andando indietro nel tempo, nell’Inghilterra di fine Settecento, John Cleland scrisse Fanny Hill. Memorie di una donna di piacere. Il racconto, scritto dall’autore mentre si trovava in carcere, narra la storia di un’iniziazione erotica ed è stato considerato il primo atto pornografico in prosa della letteratura inglese, a tal punto da essere stato bandito per oscenità. Sempre la fine Settecento vide l’uscita letteraria de Le relazioni pericolose di Pierre-Ambroise-Francois Choderlos de Laclos, romanzo epistolare di due nobili libertini francesi dove si narrano strategie e stratagemmi per una seduzione efficace, intrisa dal gioco del potere. Facendo un salto temporale, non posso non citare Tropico del cancro di Henry Miller, pubblicato a Parigi nel 1934 a seguito del quale, l’autore affrontò negli Stati Uniti un processo per oscenità e L’amante di Lady Chatterley di David Herbert Lawrence, testo irreverente, scritto in Toscana tra il 1925 e il 1928, nel quale si narrano le vicende di una donna che lotta per la passione. Scrivere pagine hot, in ogni epoca, non è mai stato facile.
Lo sa bene Dominique Aury che, solamente dopo 40 anni dalla pubblicazione, avvenuta nel 1954, ammise di essere stata l’autrice di Histoire d’O, romanzo erotico che oggi avremo considerato nella sottocategoria BDSM, acronimo di bondage, dominazione, sadismo e masochismo. Tra gli anni ’60 e gli anni ’70, pur cambiando lo stile, due autrici hanno scandalizzato i benpensanti dell’epoca: sto parlando di Francesca Mazzucato e Anais Nin. La prima con la pubblicazione di Autobiografie pornografiche e la seconda con Il delta di Venere, hanno affrontato temi segreti e voluttuosi scuotendo l’immaginario erotico vigente, quali il voyeurismo e l’infedeltà. Anche i giorni nostri non sono digiuni da trasgressioni letterarie. Catherine Millet in La vita sessuale di Catherine M. descrive in modo intenso e dettagliato esperienze sessuali di una donna alla quale piace osare, mentre Audrey Carlan, pubblicando Calendar Girl, è in pochi mesi venuta alla ribalta negli Stati Uniti e non solo, narrando le calde vicende di Mia che per salvare la vita del padre accetta il ruolo di escort. Questi sono solamente alcuni tra i molti testi che affrontano scottanti temi che a tanti interessano ma pochi hanno l’ardire di parlarne. In che modo scegliere il libro giusto? Vi suggerisco, tanto per iniziare, di entrare in una libreria, affascinante tempio del sapere, troppo poco frequentato per quanto importante sia. Passeggiando tra gli scaffali, date un occhio ai titoli e soffermatevi su quelli che ritenete più fascinosi. Una volta preso in mano il testo dal titolo invitante, leggete la prima e l’ultima pagina. Che la prima pagina sia importante ce lo suggeriscono vari studi di psicologia della comunicazione persuasiva: l’effetto prima impressione è ciò che ci fa decidere se andare avanti, non solo nella lettura, ma in qualunque altro tipo di relazione. L’ultima pagina invece, produce l’effetto eco, cioè ci consentirà, proprio come un eco, di farci rimanere in testa ciò che abbiamo letto. Se dunque la prima e l’ultima pagina di un libro vi catturano, molto probabilmente, sarà la lettura giusta per voi.
Dott. Jacopo Grisolaghi
Autore di 50 sfumature di Griso. Confessioni di un sessuologo toscano. Betti Editrice.
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo e Dottore di Ricerca in Psicologia
Psicoterapeuta Ufficiale del Centro di Terapia Strategica