Rivoluzione in rosa nel Chianti Docg: nasce il Chianti Rosé

Cambiano i consumi, cambiano i gusti, inoltre i tempi non sono facili per il commercio dei vini. Cosa si può fare per fronteggiare questo periodo critico? Si cercano risposte, aprendo nuove strade, che valorizzano le tradizioni e il territorio.

Così fa il Consorzio del Vino Chianti con una vera e propria rivoluzione rosa ora in fase di approvazione. Il vino rosato, prodotto con uve provenienti dai vini registrati a Chianti Docg, potrà essere etichettato presto come Chianti Docg.

Il rosato, che attualmente viene prodotto da molte aziende del Chianti, esce come Igt Toscana. Con la modifica al disciplinare, le regole saranno più strette, ma il rosato avrà la fascetta del Chianti Docg. Il vitigno principe sarà sempre il Sangiovese e potremo trovarlo sia nella versione a base di puro Sangiovese, oppure nella versione con almeno un 50% di Sangiovese e 50% di altre uve registrate a Chianti. “Il Chianti Rosé – ha dichiarato il Presidente del Consorzio Giovanni Busi- nasce dallo stesso territorio e dagli stessi vitigni che danno vita ai nostri rossi, ma si propone con uno stile più fresco, agile e adatto a momenti diversi di consumo. È un modo per ampliare la famiglia Chianti restando fedeli al nostro Dna”.

La proposta di modifica al disciplinare è stata approvata proprio in questi giorni dalla Regione Toscana, ed è ora in attesa del via libera dal Ministero dell’Agricoltura. Se tutto procede come da programma, il rosè verrà prodotto a partire dalla vendemmia 2025.

“È un’evoluzione importante per il nostro Consorzio e per tutto il comparto vitivinicolo toscano– continua Busi-: il Chianti si apre a una nuova interpretazione del Sangiovese, più contemporanea ma sempre radicata nella tradizione e nella qualità che ci contraddistingue”. Un nuovo modo dunque di interpretare questo tempo, e affrontare le attuali sfide di mercato, con uno slancio ulteriore, che a detta di Busi sta già riscontrando forte interesse anche sui mercati internazionali.

Stefania Tacconi