Salute mentale e umanità nelle cure, Bezzini: “Direzioni sanitarie al lavoro per riportare giusto equilibrio tra sicurezza ed empatia”
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Al taglio del nastro del Centro Salute di Mentale presente anche l’assessore regionale al Diritto alla salute e alla Sanità Simone Bezzini: “Abbiamo in campo un programma articolato che, nell’ambito dell’Asl Toscana Sud Est, prevede la realizzazione di posti letto per le cure palliative e di un nuovo Ospedale di Comunità proprio all’interno del complesso del San Niccolò. A questi si aggiungono gli interventi per la realizzazione di Case di Comunità e altri progetti distribuiti su tutto il territorio provinciale. All’interno di questo piano – aggiunge – si inserisce anche la riqualificazione e l’ammodernamento degli spazi dedicati al Centro di Salute Mentale, che oggi consegniamo ai professionisti e ai pazienti. Un risultato concreto, frutto di un percorso di progettazione e investimento che nei prossimi mesi porterà ulteriori risultati concreti”.
Ma cosa ne pensa l’assessore Bezzini della situazione che si è creata dopo il covid, che non permette ai familiari di poter fare visita ai pazienti ricoverati? Sempre più spesso si verificano situazioni imbarazzanti e tristi, persone che hanno bisogno di cure e che ci rinunciano per non retsare sole o familiari che non possono far visita e dare conforto ai propri cari. Per una Regione così attenta a parlare di umanizzazione delle cure – il nuovo Centro di Salute mentale ne rappresenta un aspetto – non è forse fondamentale dare una risposta e ripotare un equilibrio, pur trattandosi di decreti ministeriali?
“Sì, io credo che le direzioni sanitarie stiano lavorando proprio con questa finalità. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra dimensione umana e sicurezza delle cure. Perché il covid ovviamente ci ha consegnato anche alcune lezioni che sono quelle di porre un’attenzione anche rispetto alla trasmissione di malattie di natura infettiva e una serie di accorgimenti che servono soprattutto a proteggere le persone più fragili, quelle più fragili, più
vulnerabili, le persone anziane dove a volte una patologia di natura infettiva può avere anche effetti gravi, in alcuni casi portare addirittura alla morte. Quindi da una parte dobbiamo avere percorsi che siano sicuri, che riducano al massimo la possibilità di trasmissione di malattie infettive. Dall’altra però non possiamo diciamo chiudere tutto perché la dimensione umana è una parte della cura, è un elemento che fa riferimento al benessere del paziente. Noi abbiamo assunto nei mesi passati anche diverse iniziative che vanno in questa direzione, abbiamo dato indicazioni alle direzioni sanitarie di mettere in campo tavoli di lavoro anche con le associazioni dei pazienti proprio per curare anche piccoli dettagli che possono aumentare il
livello di umanizzazione della cura che ripeto è una componente comunque importante dell’attività sanitaria”.
La chiosa è tutta politica: “A chi dice che questa è una passerella elettorale diciamo che non ha argomenti, mi sembra che sia un po’ una polemica sterile perché non si hanno argomenti di fronte diciamo a risultati concreti perché questo è un investimento fatto dall’azienda sanitaria, sono spazi
nuovi, più funzionali, più moderni che vengono consegnati al Dipartimento di Salute Mentale della provincia di Siena, ai professionisti, ai pazienti. Vedo un clima attorno anche positivo, stamattina ho avuto modo di parlare con tanti operatori che mi segnalavano questo apprezzamento, credo sia giusto valorizzare, far conoscere questi risultati concreti ecco e continueremo su questa strada perché come dicevo prima noi abbiamo un grande piano di riqualificazione dell’azienda ospedaliera universitaria senese e abbiamo un piano di interventi con l’azienda sanitaria per potenziare e qualificare le strutture territoriali”.