Il 2 febbraio giorno della Candelora è una data speciale per gli abitanti di San Bartolomeo a Mare, comune di tremila abitanti in provincia di Imperia, che da oltre trecento anni celebrano questa ricorrenza con la fiera “Arti & Sapori della Rovere”.
Il nome prende origine dal Santuario di Nostra Signora della Rovere, attorno al quale si svolge appunto (dal 2 al 4 febbraio) questo tradizionale appuntamento, diviso in cinque aree tematiche ed i relativi percorsi espositivi fra gli oltre 250 stand presenti : la fiera, la piazza dei sapori, l’area street food, le zone destinate ad animali e piante, ed infine artigianato e hobbistica. Sempre nel reciproco rispetto con gli appuntamenti liturgici all’interno della chiesa, essendo la Candelora una festa innanzitutto religiosa, quella della presentazione di Gesù al Tempio nel quarantesimo giorno dopo la nascita, con la benedizione delle candele, simbolo di Cristo come “luce per illuminare la gente”.
La fiera di San Bartolomeo a Mare si è sviluppata nei secoli come il momento di incontro – e quindi di affari – fra la gente della riviera ligure di ponente ed i pastori, gli agricoltori ed i ricchi commercianti del Piemonte, in un momento dell’anno particolarmente importante, quello in cui si preparano i lavori per la primavera. Una scansione delle stagioni, del lavoro e della vita sociale che ancora oggi resiste.
A Montevegine, nel comune di Mercogliano (Avellino), saranno ben sei i giorni di appuntamenti (a partire dal 29 gennaio) di “Aspettando la luce”, evento assolutamente originale, capace di tenere insieme le celebrazioni religiose e le istanze culturali e politiche della comunità Lgbtqi+ , in un evento che si definisce fluido, condiviso ed inclusivo. Conosciuta anche come “Juta dei Femminielli”, vede centinaia di fedeli provenienti da tutta Italia in cammino di pellegrinaggio per circa due ore di cammino verso il santuario di Montevergine per rendere grazie a una delle sette Madonne della Campania – la Madonna nera, Mamma Schiavona – protettrice dei diversi, che “tutto perdona”. Alla fine un ballo collettivo, la tammorriata, riunisce tutti i partecipanti alla giornata della Candelora.
Roberto Guiggiani