Parlare di nuovo corso fa pensare subito al new deal di Roosevelt che riportò in salute la situazione degli Stati Uniti dopo la grande Depressione del ’29 e in effetti la conferenza stampa di questa mattina all’hotel Garden, convocata dalla governance di Sansedoni Spa, ha tracciato un ritratto in salute della Società immobiliare che il prossimo 29 giugno presenterà il bilancio ai soci.
Uno stato di salute che fa gola agli investitori: l’altro giorno avevamo scritto che “… il fondo inglese Patron Capital che ha già investito nel Real Estate oltre tre miliardi di euro fra Inghilterra, Germania e Francia, adesso punta ad entrare decisamente in Italia con una sede operativa ed ha individuato nella Sansedoni di Siena il veicolo giusto per il nostro mercato. Aggiunge anche che il fondo punta ad investire in Italia ben 750 milioni di euro (potete ritrovare l’articolo completo qui).
Ed è di ieri la nota stampa diffusa ufficialmente dalla Leggiero Real Estate, società immobiliare fiorentina che opera da oltre 20 anni nel settore del Real Estate con particolare riferimento agli immobili di pregio nei centri storici di Firenze, Roma e Venezia, ha rinnovato la propria manifestazione d’interesse all’acquisizione del pacchetto azionario detenuto da Fondazione de Monte dei Paschi di Siena nella società Sansedoni Spa. L’obiettivo – secondo quanto si legge in una nota della società fiorentina e rilanciato dall’Ansa – è creare un Gruppo immobiliare italiano, “specializzato negli investimenti in palazzi storici ed immobili di pregio, che hanno necessità di essere ristrutturati e riposizionati sul mercato”, afferma Salvatore Leggiero, patron dell’omonimo Gruppo. “E’ mia intenzione recuperare l’idea vincente che era alla base di Sansedoni -“. Evidente che l’interesse della società potrebbe essere sul ‘palazzo di Beatrice’, per esempio, quel palazzo Portinari Salviati che fu del padre della musa di Dante e oggi proprietà di Sansedoni e di elevato valore economico e storico.
Le operazioni relative alla due diligence avranno inizio dal prossimo 27 giugno e si protrarranno per 15 giorni. Al termine di questo periodo “Leggiero Real Estate confida di presentare un’offerta di acquisto, affinché la proprietà ed il know how di Sansedoni Spa possa rimanere un fatto italiano”.
Nel frattempo la Fondazione Mps aveva ammesso alla data room Patron Capital Partners. Un quadro che apre, considerando queste due offerte ed altre due delle quali non conosciamo ancora nulla, l’asta per l’acquisto di Sansedoni.
E contemporaneamente saluta il lungo mandato di presidenza di Luca Bonechi, come dichiarato ufficialmente oggi. “Chiudiamo gli anni difficili con il nuovo piano industriale, nei prossimi mesi potranno concretizzarsi altre importanti operazioni” ha detto il presidente, anticipando l’intervento tecnico della dg Luisa Marri.
Togliendosi anche qualche sassolino dalle scarpe: “Si smette quando si è portato a termine un compito, io l’ho fatto. Abbiamo reso questa società appetibile sia in termini di patrimonio che di persone: mai come ora il personale è coeso e motivato nel guardare avanti e programmare il futuro. Questa è una grande risorsa, non ce lo dimentichiamo. Il valore delle persone spesso è più importante di quello economico e mi auguro che in tal senso, nel vendere Sansedoni si pensi non solo al profitto ma ad individuare soggetti credibili che puntano allo sviluppo della società e non a mere operazioni speculative. La notizia cattiva quindi per quanti ci hanno denigrato fino ad oggi è che no, la Sansedoni non ha fatto la fine di Siena Biotech. La Sansedoni è viva grazie all’impegno serio di tante persone che ci lavorano. A livello reputazionale, quindi, siamo messi molto bene. Una società pulita come questa è raro trovarla, oggi. E allora liberiamoci da coloro che si sentono depositari della verità e che cercano consenso nell’opinione pubblica sparando nel mucchio, quelli che soffrono della sindrome del becchino. Avete presente Pinuccio Lovero? Aspirava a diventare becchino e quando ce la fece non moriva più nessuno”.
Il nuovo corso: il servicing immobiliare
“Abbiamo attraversato un ciclo di quasi dieci anni molto difficile, ma lavorando con dedizione e tenacia siamo riusciti a creare una nuova prospettiva per la Società. Oggi il conto economico è in equilibrio, il patrimonio, pur svalutato, consente ampiamente di rispondere al piano di ristrutturazione del debito, condiviso con il pool di banche e con i soci. Nel mese di gennaio abbiamo concluso con il fondo Meyer Bergman a Milano una delle più importanti cessioni immobiliari realizzate in Italia nell’ultimo anno e nei prossimi mesi verranno concretizzate altre rilevanti operazioni. Abbiamo un management forte, un piano industriale quinquennale e una nuova mission. Il lavoro non è ancora finito ma siamo sulla strada giusta”.
Con queste parole Luca Bonechi, Presidente della Sansedoni Siena Spa, ha aperto la conferenza stampa per presentare il nuovo corso della società immobiliare partecipata da Fondazione e Banca Mps con Unieco.
Il nuovo corso, iniziato alla fine del 2015 dopo l’approvazione del Piano industriale quinquennale, prevede il rafforzamento dell’attività di gestione di portafogli di terzi tramite l’acquisizione di nuovi mandati di asset management.
“Nel Piano industriale 2015-2019, abbiamo due principali obiettivi strategici di sviluppo: l’ampliamento della base clienti non captive e la specializzazione nei servizi al Real Estate a più alto valore aggiunto – ha detto il Dg Luisa Marri –Sansedoni, attraverso le proprie Business Units e le Società operative del Gruppo, può offrire una filiera di servizi rivolti al Real Estate, tanto per i profili immobiliari quanto per quelli corporate, trasferendo l’expertise maturata come property e management company nella gestione di portafogli terzi e nel restructuring”.
Sansedoni ha una struttura ad alta specializzazione che coniuga competenze di natura finanziaria, immobiliare e legale, garantendo la copertura del territorio nazionale attraverso un network collaudato di professionisti e operatori.
Dal 2011 ad oggi, Sansedoni Siena ha completato la trasformazione in management e service company e ha concluso gli accordi di risanamento della propria esposizione debitoria, resasi necessaria per il perdurare della crisi economica che ha causato un’ulteriore svalutazione delle attività, il deteriorarsi dei crediti commerciali e la liquidazione di numerosi progetti immobiliari avviati negli anni precedenti. Tutti questi fattori insieme hanno imposto, a partire dal 2011, significative svalutazioni e accantonamenti a fondi rischi.
Nel corso di quasi 18 anni, Sansedoni ha generato con la propria attività 42,7 milioni di euro e ha distribuito ai propri Soci 62,2 mln di euro, senza ricevere alcun contributo in conto capitale da parte di questi ultimi.
“Le svalutazioni e gli accantonamenti sono in gran parte giustificati dalla fase di recessione attraversata dall’economia in genere e dal settore immobiliare in particolare – spiega il Presidente Bonechi – La prolungata debolezza del settore immobiliare, avviatasi alla fine del 2008 e poi divenuta più intensa, ha avuto un forte impatto sui bilanci di tutte le Società del comparto immobiliare, sia in termini di caduta dei ricavi, sia di deterioramento dei crediti sia, infine, di inasprimento delle condizioni di accesso al credito. Per tali motivi, la maggior parte delle predette Società ha dovuto ricorrere ad aumenti di capitale, procedure concorsuali, ristrutturazioni del personale o altre operazioni straordinarie”.
Sansedoni, a partire dal 2014, ha dunque avviato un percorso di risanamento per adeguare la società al nuovo mercato che si è concluso nel marzo scorso con l’omologa dell’accordo di ristrutturazione del debito e la messa in atto del piano industriale.
Al momento gli obiettivi del 2015 risultano sostanzialmente raggiunti e, il prossimo 29 giugno, l’Assemblea dei Soci sarà chiamata ad approvare il bilancio chiuso al 31 dicembre 2015 che registra un EBITDA pari ad euro 2,8 Ml, frutto di un’oculata gestione, a conferma del ritorno ad un trend positivo dell’attività aziendale caratteristica.
Katiuscia Vaselli
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