Sant’Ansano, Lojudice: “Per i pakistani dobbiamo fare tutto il possibile. E su Beko non possiamo rassegnarci”

“Saluto i giovani pakistani qui presenti, che fanno parte di un gruppo arrivato in città. Alcuni provano a lavorare o cercano comunque un futuro migliore. Non possiamo pretendere di risolvere tutti i loro problemi. Ma quello che possiamo fare abbiamo il dovere di farlo fino in fondo”.

Lancia questo monito l’arcivescovo di Siena Augusto Paolo Lojudice alle autorità civili presenti in Duomo nella sua omelia per le celebrazioni di Sant’Ansano. E dopo aver citato l’articolo 4 della Costituzione il cardinale ha portato un altro saluto anche ad una rappresentanza del sito senese di Beko Europe. “Oggi, qui tra noi, ci sono alcuni operai di una ditta che pretende la chiusura degli stabilimenti e il licenziamento di centinaia di dipendenti.  Io ringrazio chi non rimane indifferente ai drammi della società. Non possiamo rassegnarci – ha aggiunto-. Dobbiamo rafforzare la nostra fede nella convinzione che nessuno si salva da solo”.

Poi il passaggio sul patrono: “La sua memoria è sacra, e come Chiesa dobbiamo trasmetterla di generazione in generazione. Questa è un’identità di cui devono fare parte anche le contrade – ha proseguito -. Perché è conoscendo questi valori umani che si promuove la vita sociale. Essere cristiani significa combattere individualismo ed egoismo, concependo la nostra vita come un dono. Pensare all’esempio dei martiri ci aiuta a trovare soluzioni ai problemi piccoli e grandi dei nostri tempi”.

“Il 29 dicembre, alle 11, apriremo il Giubileo. ‘Spes non confundit – la speranza non delude’: questo è scritto nella bolla di indizione. E credo che la speranza abbia bisogno di segni, così come la fede ha bisogno di segnali per orientarci – ha annunciato-. Il 6 dicembre si terrà con le comunità delle due diocesi un’iniziativa per prepararsi a questo solenne evento.”