Enter your email address below and subscribe to our newsletter

Sarteano, dove San Francesco scelse la povertà come unica ricchezza

Condividi su

Ci sono luoghi che non hanno bisogno di targhe o monumenti per raccontare la storia: basta percorrerli. A Sarteano, salendo nel bosco delle Celle di San Francesco, si entra in uno di questi spazi sospesi, dove la tradizione lega indissolubilmente la memoria della comunità al passaggio del Santo di Assisi.

Gli storici collocano qui episodi centrali della sua vita. Tommaso da Celano e Bonaventura narrano che proprio tra queste celle Francesco lottò contro la tentazione della carne, superandola con l’episodio simbolico dei pupazzi di neve, e che qui rifiutò ogni forma di proprietà personale, arrivando a lasciare una cella che era stata impropriamente chiamata col suo nome. Sono episodi databili intorno al 1212, a conferma che già allora a Sarteano esisteva una comunità stabile di suoi discepoli.

Il legame con Francesco si è radicato nei secoli. Proseguendo lungo il cammino si incontra ciò che resta dell’antico Convento dei Cappuccini, insediatisi nel Cinquecento, con la chiesetta sopravvissuta alle vicende del tempo. Tornando in paese, domina la piazza la grande Chiesa di San Francesco, voluta da papa Pio II Piccolomini con la facciata in travertino tardo quattrocentesca. Accanto, il convento, un tempo vastissimo, che conserva ancora frammenti del chiostro cinquecentesco, testimone di secoli di presenza minoritica.

Nel cuore del centro storico, addossato alle mura, sorge il complesso trecentesco di Santa Chiara, già monastero di clarisse, oggi restaurato e ancora intriso dei segni monastici. La vocazione francescana si riflette anche nella Misericordia di Sarteano, fondata nel 1862 e dedicata a San Bonaventura da Bagnoregio.

Sarteano è patria del Beato Alberto Berdini, compagno di Bernardino da Siena e protagonista della riforma osservante. Partecipò al Concilio di Firenze accanto al cardinale Bessarione per favorire l’unione tra latini e greci, segno della statura spirituale e politica raggiunta da questo figlio della città.

Non mancano tradizioni più intime: la biografia di Araldo Fortini ricorda che proprio da Sarteano Francesco inviò Chiara, Silvestro e Masseo a chiedere consiglio se dedicarsi solo alla preghiera o alla predicazione. Una scelta che segnerà per sempre la storia dell’Ordine.

Oggi il bosco delle Celle e i conventi di Sarteano non sono soltanto testimonianze storiche: sono luoghi che restituiscono l’impronta viva di un Santo e di una spiritualità che qui trovò spazio per radicarsi, trasformando la comunità in un punto di riferimento per l’intera Toscana francescana.