Un viaggio luminoso lungo 390milioni di anni, quello della stella scoperta nel cielo di Siena dall’Osservatorio astronomico provinciale di Montarrenti.
Un lampo di luce, un bagliore, un’esplosione tanto suggestiva quanto terrificante. Vi siete mai chiesti come muore un stella? Inoltre, a stupire l’intelletto umano, è come la fine di questi corpi celesti può segnarne la nascita, la scoperta, per noi pionieri del cielo che ce ne stiamo con il naso per aria.
Ed è successo nel cielo di Siena, stavolta. All’alba del 29 maggio scorso, dall’Osservatorio astronomico provinciale di Montarrenti, a Sovicille. Il cosmo ha voluto regalare questa sorpresa ai ricercatori Simone Leonini, Luz Marina Tinjaca Ramirez, Massimo Conti e Paolo Rosi che, nell’ambito del programma di ricerca Italian supernovae search project (sul sito del progetto è possibile trovare la foto della stella al telescopio),stavano conducendo attivita’ di sorveglianza del cielo alla ricerca di nuovi oggetti transienti extragalattic.
Un telescopio di oltre mezzo metro di diametro è stato lo strumento che ha permesso di cogliere la lontana deflagrazione cosmica, una luce unica, sola, ma abbastanza potente da far sentire l’ultimo grido della stella, con un incredibile viaggio di 390milioni di anni. Piccola, dispersa nel mare della galassia, la scoperta della ‘nana bianca‘ è stata degnamente festeggiata con l’inizio del quarantesimo anno di attivita’ dell’Unione astrofili senesi, che dal 1977 svolge sul territorio senese attivita’ di divulgazione, ausilio didattico per scuole di ogni ordine e grado e ricerca delle scienze astronomiche.
La nuova stella, inoltre, è stata classificata di tipo ‘supernovae‘, gruppo di stelle aventi una particolare importanza grazie alla loro intensa luminosità: sono note come ‘candele standard‘, lumi nella notte, utilizzate per misurare le distante nell’universo e la sua velocità di espansione.
L’estate senese si apre con un saluto dal cielo.
Arianna Falchi
foto di Francesco Laezza