“Con l’aiuto di tutti possiamo fare qualcosa che aumenti l’attrattività . Ma di mestiere il nostro ateneo si muove nella formazione di alta qualificazione per gli specializzandi. Questo è il nostro ruolo e lo continueremo ad esercitare”.
Tiene a ricordare i ruoli dell’Università e del Comune il rettore Roberto Di Pietra che ha risposto oggi alle parole di Giuseppe Giordano.
L’assessore alla sanità , nel sottolineare che è stato messo a disposizione un alloggio per gli iscritti delle scuole di specializzazione, ha invitato l’ateneo a muoversi per attrarre specializzandi “evitando lo scaricabarile”
“La competenza della nostra istituzione – ribadisce Di Pietra – è garantire percorsi formativi di qualità che, come già espresso dal delegato alla sanità Francesco Dotta, hanno tra l’altro già incrementato il numero di candidati complessivi. Naturalmente ci sono dei fenomeni nazionali che vanno affrontati. Per questo ringrazio anche l’amministrazione per l’opportunità che spero venga accolta. Cercheremo anche altre forme che facilitino gli accessi per quanto è possibile”.
Di Pietra poi si è espresso in merito alla novità che riguarda il mondo accademico: lo stop ai test per medicina. Il disegno di legge delega ha ottenuto l’ok della settima commissione del senato.
La riforma prevede l’abolizione del numero chiuso nel primo semestre. L’accesso sarà regolato con i crediti formativi e la posizione in una graduatoria nazionale.
“Ritengo che l’accesso a determinate lauree debba essere a numero programmato. Programmato è una parola che ha un determinato senso. Non si parla infatti di numero chiuso ma programmato perché deve essere reso fruibile e possibile ad un numero congruo di persone. Se i numeri diventano fuori controllo la situazione poi è ingestibile. E non permette una formazione adeguata per percorsi importanti come le lauree in area medica”, spiega.
MC