Si avvicina la data del 31 marzo, momento nel quale si chiuderà l’attuale fase caratterizzata dal suolo pubblico garantito e concesso gratuitamente agli esercenti cittadini che si occupano di somministrazione e ristorazione. Bar e ristoranti ne hanno beneficiato potendo posizionare all’aperto, fuori dalle loro attività, sedie e tavolini. Già questa possibilità era garantita (pure prima del Covid, naturalmente) in tante altre città d’Italia e d’Europa, si dirà. E’ vero, ma sono altrettanto vere e note le difficoltà che gli esercenti senesi hanno in passato affrontato di fronte alle loro richieste in tal senso.
E invece a causa del Coronavirus, e per aiutare e sostenere una categoria che ha subìto fortissime ripercussioni economiche causate dalla assenza (in alcuni periodi totale) di turismo, dalle restrizioni collegate alla lotta alla pandemia e dallo smart working in cui tanti lavoratori si sono ritrovati, ecco le aperture: tavolini ovunque, per concedere appunto a bar e ristoranti maggiori possibilità.
Così è stato, con indubbi benefici per le attività di somministrazione e ristorazione, specie nei mesi estivi, e la città ha assunto anche un volto ed una fisionomia diversi. Il 31 marzo, con la fine dello stato di emergenza nazionale dovuto al Coronavirus, la misura avrebbe dovuto interrompersi.
Ma in realtà esiste la possibilità di prorogare la norma fino al 30 giugno. L’opportunità viene infatti prevista dal decreto Milleproroghe approvato dall’esecutivo nazionale. “L’emendamento proroga ulteriormente fino al 30 giugno 2022 – si legge nella conversione in legge – l’applicazione delle misure di semplificazione per il commercio su area pubblica”. E ancora: “Sono prorogate fino al 30 giugno le misure di semplificazione per la presentazione delle domande di nuove concessioni per l’occupazione di suolo pubblico o di ampliamento delle superfici già concesse” e “le misure di semplificazione per la posa in opera temporanea su vie, piazze, strade e altri spazi aperti di interesse culturale o paesaggistico, da parte di titolari di pubblici esercizi, di strutture amovibili quali dehors, elementi di arredo urbano, attrezzature, pedane, tavolini, sedute e ombrellloni”. “L’emendamento approvato proroga le disposizioni di semplificazione al 30 giugno 2022, mentre resta fermo l’esonero dal pagamento del canone unico sino al 31 marzo 2022”.
Non si parla dunque nel testo di una proroga gratuita. A palazzo comunale stanno ragionando sul da farsi, e a quanto pare si starebbe andando nella direzione di una proroga di altri tre mesi delle opportunità concesse negli ultimi periodi. Baristi e ristoratori potranno dunque continuare a posizionare tavolini all’aperto.
Rimangono da capire, comunque, un paio di aspetti. Il primo è vedere quanti di loro usufruiranno ancora di questa opportunità che comunque, come già sottolineato, ha garantito benefici nei frangenti nei quali è stata attivata. La seconda è se il suolo pubblico resterà gratuito: agli esercenti potrebbe ora venir richiesto un pagamento, anche se non ingente.
Su tale tema l’amministrazione comunale sta lavorando da tempo. La norma del suolo pubblico gratuito è ovviamente molto piaciuta (e non potrebbe essere altrimenti) a chi gestisce attività di ristorazione nel centro storico. E’ stato un sostegno di non poco conto. A palazzo pubblico, intanto, si sta lavorando anche ad un nuovo regolamento che andrà a normare tutto il settore: l’intento è quello di dare vita ad un testo che porti ad una sburocratizzazione e semplificazione delle norme attuali.
Gennaro Groppa