Senio Venturi, la nuova ‘stella’ della cucina italiana: Michelin premia il ristorante l’Asinello

Termina con le bollicine e l’affetto di amici e parenti la lunga giornata dello chef Senio Venturi, della moglie Elisa Bianchini e di tutto lo staff del ristornate l’Asinello, iniziata a Piacenza con la cerimonia per l’assegnazione della stella Michelin.
Senio indossa orgogliosamente la nuova giacca con il ricamo rosso della stella in un clima di festa che pare avvolgere tutto il borgo di Villa a Sesta. Il culmine di anni di attesa e speranza terminati con la fatidica telefonata che ha assicurato la prestigiosa certificazione d’eccellenza.
“Oggi è arrivato il massimo coronamento di tutto ciò che abbiamo sperato, immaginato, per cui abbiamo sofferto, oggi è solo pura gioia.” Racconta Elisa che descrive il ristorante come la crescita di un sogno coltivato con amore all’interno della piccola comunità di Villa a Sesta. Un romantico borgo nel comune di Castelnuovo Berardenga di 120 abitanti che può vantare ben due stelle Michelin, una delle quali ottenuta dal ristorante “La bottega del 30”, dato statisticamente raro ed interessante che Senio commenta sorridendo: “se gli abitanti volessero andare a mangiare in un ristorante stellato tutte le sere potrebbero farlo senza neanche il bisogno di prendere la macchina”. Villa a Sesta si identifica così come un nuovo polo dell’alta cucina, caratterizzato anche dalla collaborazione e interazione di tanti chef come si è dimostrato nella manifestazione gastronomica del “Dit’unto” che quest’anno ha riscosso un successo decisamente notevole contando oltre diecimila presenze. Il fermento creativo, l’innovazione e l’attenzione per il territorio hanno catalizzato così l’attenzione della guida Michelin e di tanti nuovi palati che potranno apprezzare le meraviglie gastronomiche e paesaggistiche del Chianti. “L’arrivo della stella rappresenta una pagina bella e importante che sicuramente porterà dei cambiamenti – spiega Senio – ma che devono rimanere coerenti all’interno di un percorso lineare, per continuare col nostro ritmo e idee pur restando con i piedi per terra”.
V.C.