Sgominata consorteria criminale attiva tra Toscana, Emilia Romagna e Campania: illeciti per 30 milioni di euro, indagini su un commercialista a Poggibonsi
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Emissione di misure cautelari nei confronti di 17 persone accusate, a vario titolo, di reati che vanno dall’emissione e utilizzo di fatture false al riciclaggio, fino all’associazione per delinquere: sul vasto giro di illeciti economico finanziari sta lavorando la Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze.
Le indagini sono state avviate nel 2021 attraverso una complessa attività del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Firenze e dalla Squadra Mobile della Questura di Siena, congiuntamente con il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Modena e lo Scico. Le prove hanno hanno portato ad ipotizzare l’esistenza di una consorteria criminale, con elementi di contiguità ad organizzazioni delinquenziali di matrice camorristica, che ha manifestato interessi nella regione Toscana ed operatività in Campania ed Emilia-Romagna. Tutto è partito dalla messa in luce del coinvolgimento di un commercialista 48enne originario di Torre del Greco, con studi a Torre Annunziata e Poggibonsi, il quale avrebbe creato una rete di società fittizie per generare profitti illeciti. Il professionista avrebbe inoltre intrattenuto rapporti continuativi con pregiudicati legati ad ambienti mafiosi campani e con soggetti già coinvolti in reati economico-finanziari.
L’ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari di Firenze ha disposto sei custodie cautelari in carcere, un arresto domiciliare e dieci interdizioni dall’esercizio di attività imprenditoriali. Inoltre, sono stati sequestrati beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di 30 milioni di euro.
L’inchiesta ha rivelato l’esistenza di un sistema fraudolento basato su società intestate a prestanome e attive nel settore della lavorazione delle carni. Queste imprese, che impiegavano circa 600 lavoratori, tra stranieri e campani, avrebbero operato indebite compensazioni fiscali e false fatturazioni.
L’operazione è stata condotta dai comandi provinciali della Guardia di Finanza di Firenze e Modena, dal Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata e dalla Polizia di Stato di Siena, con il supporto delle questure di Livorno, Firenze, Pisa e Napoli. I provvedimenti sono stati eseguiti in Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Veneto, Campania e Calabria. Secondo il procuratore capo Filippo Spiezia, l’inchiesta ha messo in luce un’organizzazione ben strutturata, con un’elevata capacità di infiltrazione nel tessuto economico, capace di operare con sofisticati artifici contabili per ottenere ingenti guadagni illeciti.
“Una brillante intuizione investigativa della squadra mobile ha portato all’individuazione di un commercialista nel comune di Poggibonsi. La sua posizione è apparsa subito sospetta, soprattutto perché numerose sedi aziendali e imprese risultavano registrate al medesimo indirizzo – spiega il questore Ugo Angeloni-. Questo dettaglio ha attirato l’attenzione degli investigatori, permettendo di scoprire ulteriori legami con elementi della criminalità organizzata”.