Se n’è andato all’età di 86 anni, dopo aver lottato a lungo e aver più volte vinto le battaglie contro quel male di cui è stato nemico di una vita.
Franco Nobile, medico chirurgo, oncologo, padre di Legatumori Siena, ha lasciato alla città un’eredità importante, riconosciuta dalla Lilt nazionale come fiore all’occhiello a livello nazionale.
Era nato a Rieti nel 1931, nel 1955 si laureò in Medicina con 110, lode e stampa. Nel 1957 divenne assistente nella Clinica Chirurgica del Policlinico di Siena. Nel 1962 conseguì la Libera Docenza in Semeiotica Chirurgica classificandosi primo su una settantina di candidati e si specializzò in Oncologia all’Istituto di Anatomia Patologica dell’Università di Roma col massimo dei voti. Ha raggiunto una casistica di oltre ottomila interventi chirurgici, compreso il periodo di lavoro come Medico Interno all’Ospedale Regina Elena di Roma.
Negli anni ’70 ha fatto parte della Segreteria del Ministro della Sanità Luigi Mariotti, collaborando fra l’altro alla stesura della prima legge di riforma ospedaliera. Membro fondatore del Consorzio Antineoplastico Ligure Toscano ha partecipato a delegazioni governative a livello europeo sui temi dell’oncologia. Segretario scientifico del prof Umberto Veronesi, organizzò a Siena la Sezione Surgery (Chirurgia) dell’XI International Cancer Congress Compì altri viaggi di studio negli ospedali statunitensi di New York e di Boston, a Pechino, a Londra, a Parigi e all’Istituto di Oncologia di Mosca. Nella Clinica Chirurgica dell’Ospedale di Siena ha esercitato la sua attività didattica, con i corsi di Semeiotica Chirurgica e con la produzione scientifica di 52 pubblicazioni. Nel 1970 il prof. Nobile fu eletto presidente provinciale della sezione di Siena della Lega italiana per la lotta contro i tumori incarico che ha ricoperto senza interruzioni fino a pochi mesi fa. Tra i principali obiettivi raggiunti: L’attuale Centro di Prevenzione Oncologica di Siena eroga sotto la direzione del prof. Nobile i più avanzati servizi per la diagnosi precoce dei tumori, cui affluiscono pazienti da tutta Italia e gestisce l’Osservatorio per le contaminazioni radioattive nell’ambiente (O.C.R.A) che dal 1986 si occupa del monitoraggio delle conseguenze alla catastrofe nucleare di Chernobyl e delle relative misure di radioprotezione. Nel 1988 ha comunicato personalmente i risultati di questi studi al Parlamento Europeo di Strasburgo.
In veste di Coordinatore Regionale per la Toscana di Legatumori di intesa con il Comando Generale di Roma della Guardia di Finanza, ha sviluppato un programma pilota tra le Fiamme Gialle per la prevenzione dei tumori. Per tre anni ha guidato il primo screening oncologico effettuato in un Paese NATO ad un intero reggimento di reduci dai Balcani per la valutazione dei rischi connessi all’uso bellico dell’Uranio Impoverito, in collaborazione con l’Università di Siena e gli alti gradi della Sanità Militare. Si è personalmente recato nel Kossovo a prelevare campioni ambientali da analizzare, presentando i risultati in un convegno organizzato dall’Amministrazione Provinciale di Roma. Ha partecipato come relatore alle due successive Commissioni Parlamentari di Inchiesta sull’Uranio Impoverito nel 2005 e nel 2008. Su proposta del Ministero della Salute, nell’aprile 2004 ha ricevuto al Quirinale dal Presidente Ciampi la medaglia d’oro al merito della Sanità Pubblica, con la seguente motivazione: Per le numerose e complesse attività svolte, tra cui va evidenziata la conduzione di uno screening oncologico sui soldati reduci dai Balcani, per la valutazione dei rischi da uranio impoverito impiegato a scopi bellici. Tale indagine scientifica, condotta in collaborazione con la Sanità Militare, è stata particolarmente apprezzata in sede Nato, dall’Ambasciata degli Stati Uniti d’America e dagli ambienti scientifici europei maggiormente interessati alla materia.
“Da lui ho imparato tantissimo – commenta Gaia Tancredi, per diversi anni al suo fianco come vicepresidente e ormai presidente a tutti gli effetti di Legatumori Siena – forse ci siamo trovati perché lui ha perso una figlia giovanissima e io, giovanissima, ho perso mio padre. Questa mancanza reciproca ci ha unito in qualche modo e oggi sento di aver ricevuto da Franco un testimone importante anche a livello affettivo”.
“Franco Nobile è stato un uomo buono che ha dato molto agli altri e con le donne ha messo a disposizione macchinari, dottori e se stesso per salvare vite umane. Ricordiamo quello che lui ha provato ad insegnare a tutte noi: l’importanza della prevenzione! Nelle Contrade ha effettuato ecografie al seno e visite ai nei quindi donne ma anche uomini, centinaia di persone, tutto gratis e con questa iniziativa che alcuni hanno criticato ha salvato molte vite perché ci sono stati diversi casi dove intervenire”. E’ il commento di Tiziana Marchetti del coordinamento dei gruppi femminili delle Contrade.
Tanti i messaggi che ricordano il professor Nobile, il sindaco Bruno Valentini lo ha fatto in maniera affettuosa e informale sul suo profilo facebook: “Siena perde Franco Nobile ma rimane la sua preziosa eredità, sia morale che di generoso servizio alla città attraverso la sua “creatura” (grazie anche alla collaborazione di tanti professionisti e volontari), che ha fatto crescere la consapevolezza e la capacità di autodifesa da una delle malattie più terribili della nostra epoca. Oltre alla comune passione politica, ci univa il ricordo struggente di sua figlia Laura, di cui ero stato grande amico in gioventù. Sono vicino ai suoi familiari ed ai suoi collaboratori, che sono sicuro ricorderanno Franco attraverso la fattiva prosecuzione dei suoi progetti più ambiziosi”.
Confesercenti Siena esprime sentito cordoglio per la scomparsa del professor Franco Nobile. “Lo abbiamo conosciuto ed apprezzato in tante occasioni nel corso di questi anni – afferma il Presidente provinciale, Leonardo Nannizzi – stimandolo non solo per quanto ha fatto come guida della Legatumori nello sviluppo di iniziative a beneficio di tutta la comunità, ma anche perché era sempre pronto a dar vita a nuove iniziative di collaborazione, per portare la prevenzione in ogni ambito, professionale o familiare che fosse. Il miglior modo per tenerne memoria sarà quello di continuare questo impegno”.
K.V.
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