E’ stato approvato oggi durante la seduta del consiglio comunale del 30 gennaio, il regolamento antifascista, atto di indirizzo politico amministrativo volto a sancire il divieto di comportamenti riconducibili al disciolto partito fascista. Presenti in sala ad assistere alla votazione, tanti giovani, rappresentanti dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e della rete antifascista senese. Si è protratto per lunghe ore il dibattito attorno al regolamento, già sottoposto ad un rinvio per approfondimenti legali in seguito alla notizia di un ricorso al presidente della Repubblica sulla precedente delibera sull’identico tema e diventato oggetto di discussione per non essere stato inserito all’ordine del giorno della seduta scorsa.
Il regolamento, dopo essere stato aggiornato con l’emendamento proposto dal consigliere Pasquale D’Onofrio (respinto l’emendamento proposto da Ernesto Campanini) è stato approvato all’unanimità dei presenti, dopo che la quasi totalità dell’opposizione aveva lasciato la sala: 21 votanti, 21 favorevoli. Al termine della votazione, il vicesindaco Fulvio Mancuso ha consegnato la propria lettera di dimissioni ed ha lasciato l’aula. L’ormai ex vicesindaco è candidato alla camera dei deputati nel collegio uninominale di Siena per Liberi e Uguali, ma ha dichiarato “la troppa distanza politica rispetto al vertice dell’amministrazione attuale”.
Durante il dibattito, i cosiglieri Ernesto Campanini e Pasquale D’Onofrio hanno presentato due proposte di emendamento. In particolare, Campanini tornava a riproporre la versione originale dell’atto, prima che venisse corretto. Ammessi entrambi gli emendamenti, la proposta di Campanini non passa la votazione con 20 voti contrari su 22 votanti.
Nella lunga giornata di Consiglio, è stato approvato anche il bilancio di previsione 2018-2020, anch’esso ampiamente dibattuto.
Approvate anche le aliquote e le detrazioni d’imposta della Tasi (tributo per i servizi indivisibili) per l’anno 2018.
La Tasi, mantenuta dal Comune di Siena invariata rispetto all’anno precedente, rappresenta una componente della IUC (imposta unica comunale), istituita nel 2013 e basata su due presupposti impositivi: uno costituito dal possesso di immobili e collegato alla loro natura e valore, l’altro legato all’erogazione e fruizione di servizi comunali. Questo tributo è stato modificato sostanzialmente dalla legge di stabilità 2016, che ne ha escluso l’applicazione sia a carico del possessore sia dell’utilizzatore dell’immobile, per le unità immobiliari destinate ad abitazione principale del possessore, nonché dell’utilizzatore e del suo nucleo familiare, a eccezione degli immobili classificati catastalmente A/1, A/8, e A/9.
L’aliquota ordinaria e quella per l’abitazione principale, con le relative pertinenze, negli immobili classificati A/1, A/8, e A/9 è pari allo 0,6 per mille (inferiore a quella stabilita per legge per i fabbricati merce) .
La stessa aliquota ordinaria vale anche per le aree fabbricabili e i fabbricati, compresi quelli costruiti e destinati dall’impresa alla vendita, fino a quando rimane questa destinazione e non siano, in ogni caso, locati.
Esenti i terreni agricoli e all’1 per mille quella applicata ai fabbricati rurali strumentali.
Come ha evidenziato il primo cittadino, anche per quest’anno rimangono esclusi dalla TASI i contratti di tipo concordato, ai sensi della legge 431/98, stipulati secondo l’Accordo territoriale del 2009, che rispettino determinati criteri e parametri. Resta confermata la verifica da parte del Comune sui contratti stipulati.
Le dimissioni di Fulvio Mancuso
La votazione del regolamento antifascista
Il commento del sindaco Bruno Valentini sull’approvazione del bilancio
Arianna Falchi