Fu una memorabile “scenetta” di un grande imitatore, comico ed intrattenitore: Gigi Sabani. Prendeva la canzone “Viva l’Italia” di Francesco De Gregori e la cantava con la voce di Mino Reitano, togliendole ogni profondità e facendone venire fuori invece un’anima strapaesana. Poi prendeva una canzone di Mino Reitano (non mi ricordo quale) e la cantava con la voce di Francesco De Gregori, ed ecco che la voce ed il tono del “principe” dava al testo, fino a quel momento sciatto e banale, una imprevedibile nobiltà. E, a conferma, ci sono canzoni di Vasco Rossi o di Gianna Nannini, che senza la loro voce – e la loro faccia, e la loro storia – avrebbero testi di insopportabile banalità.
Lo stesso vale in politica. Una delle frasi più famose di Sandro Pertini rimane “Svuotare gli arsenali, riempire i granai”. Se l’avessi pronunciata io non se ne sarebbe accorto nessuno ed in effetti è di assoluta banalità. Ma lui era Pertini, aveva la voce giusta (Montanelli lo chiamava “il rimbombo”), la faccia, la storia che lo aveva portato da soldato nella prima guerra mondiale, fino alla resistenza antifascista ed alla presidenza della Repubblica, e dunque riusciva a togliere il senso di ovvio delle parole stesse.
Se Paolo Gentiloni, Matteo Salvini o Luigi Di Maio – non voglio violare la par condicio a pochi giorni dalle elezioni politiche – andassero a Berlino a dire «Ich bin ein Berliner» (io sono berlinese) nessuno dedicherebbe loro una riga. Per la stessa frase un presidente americano, John Fitzgerald Kennedy è entrato nella storia. E gli esempi non finirebbero mai.
La voce e la faccia sono dunque argomenti di cui tenere conto ogni volta che scegliamo di votare per una candidato, al Parlamento come per il Comune. Molti – soprattutto fra i non pochi candidati a sindaco – finiranno per fare le stesse proposte, perché alla fine quelle sono le cose di cui la città ha bisogno, e c’è poco da inventarsi. Bisogna soltanto essere i più credibili. Gli americani misurano i candidati sulla fiducia, guardando un Obama, una Clinton o un Trump e chiedendosi: comprerei da lui un’auto usata? A Siena potremmo invece misurare un candidato sindaco, misurandone la voce e la faccia mentre dice: “il sale corrode l’asfalto, quando nevica va usato con parsimonia”. E decidere chi risulta il più credibile.
Roberto Guiggiani
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