Incontro un caro amico, rimasto fedele al “credo” valentiniano, e subito mi chiede, con benevolo tono di sfida: “Ma ci saranno due o tre cose che questa amministrazione ha fatto bene?”.
Naturalmente sono molte di più, ma sono due (non tre) quelle che hanno veramente segnato in positivo questo mandato amministrativo.
La prima è stata senz’altro il risanamento del bilancio del Comune di Siena. Se – iddio non voglia – non ci sarà qualche amara nota a sorpresa da parte della Corte dei Conti, bisogna dire che come sindaco Bruno Valentini ha disatteso tutte le promesse di cambiamento che aveva fatto, ma come assessore al bilancio (delega che ha sempre voluto per sé) è riuscito a ridurre in maniera sostanziale l’enorme debito che era stato creato dai suoi predecessori: Pierluigi Piccini e Maurizio Cenni.
Mettendo a frutto l’esperienza fatta come sindaco di Monteriggioni, Valentini ha dimostrato di sapere dove mettere le mani fin dal primo giorno di mandato ed è riuscito a dimezzare il debito accumulato (che aveva superato i 136 milioni di euro) e di conseguenza, riducendo le spese per gli interessi passivi, ha avuto risorse a disposizione per mantenere inalterata la spesa soprattutto nel campo dei servizi sociali – di fondamentale importanza in un momento di crisi economica così acuta – dell’istruzione e di finanziare anche attività culturali, turistiche, sportive. Si poteva fare di più nel campo dei lavori pubblici, ma è facile prevedere che durante questo anno pre-elettorale – come avviene in tutto il mondo – asfaltature e piccoli interventi di manutenzione saranno tanti e molto ben pubblicizzati.
La seconda cosa fatta bene è stato il servizio SiPedala. Sì, proprio quelle biciclette elettriche volute fra lo scetticismo generale dal vicesindaco Fulvio Mancuso e diventate subito un successo, che continua negli anni.
Il servizio di bike-sharing è stato importante, e non tanto perché migliaia di persone si sono abbonate e le usano ogni giorno. Ma perché ha dimostrato che fare innovazione a Siena, introdurre elementi di modernizzazione, uscire dalla routine quotidiana con idee forti non sarebbe affatto impossibile, ma sarebbe accolto con favore. SiPedala avrebbe dovuto essere solo il primo passo di un progetto molto più ampio ed ambizioso, che lo stesso Mancuso aveva chiamato #sienaintelligente. Progetto rimasto in gran parte da costruire per la mancanza di coraggio di Valentini, che non ha voluto sfidare la feroce ostilità anti-mancusiana del Partito Democratico, difendendo il proprio vice-sindaco dalle richieste di dimissioni, ma senza alimentare con soldi veri il progetto #sienaintelligente, ridotto così ad una serie di convegni più o meno interessanti, senza però riuscire a piazzare un altro “colpo” così dirompente come è stato il servizio delle biciclette elettriche.
Resta – a memento per la prossima amministrazione – il compito di di portare Siena nel XXI secolo, che peraltro è già cominciato da 17 anni.
Roberto Guiggiani
(9 – continua)
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