Il programma elettorale è l’ossessione di ogni candidato sindaco o presidente.
Molti lo chiedono, per poter valutare nel merito le scelte di governo, ma quasi nessuno poi lo legge davvero – se non qualche giornalista e qualche analista che lo devono fare per lavoro – anche perché spesso i programmi sono testi di lettura faticosa, decine e decine di pagine in cui predominano un italiano incerto e concetti vaghi per non mettersi contro nessuno. Se poi il vincitore delle elezioni è una persona seria e vuole davvero realizzare il programma che ha presentato agli elettori – è capitato a Romano Prodi, sta accadendo adesso a Donald Trump – ecco che in molti, anche fra i suoi sostenitori, si scagliano contro quelle scelte e quelle decisioni che pure erano state annunciate e scritte con chiarezza.
Allora – dico io – non conviene dedicare settimane di lavoro con esperti e pensatori, ma c’è una strada più semplice. Siccome i programmi dei candidati a sindaco a Siena di cinque anni fa sono ancora validi, perché poco o nulla è cambiato dal 2013 ad oggi (ulteriore dimostrazione della sostanziale inutilità di questi anni di governo di Bruno Valentini), basta cogliere i 5-6 punti più interessanti e coinvolgenti – volando come un’ape di fiore a fiore – di quelli che furono i programmi di Eugenio Neri, Laura Vigni, Michele Pinassi ed Enrico Tucci, cambiare qualche parola e l’ordine delle frasi, ed ecco pronto, in poco più di dieci minuti, il programma elettorale più bello di questa campagna elettorale 2018.
Come sempre mi fa piacere essere utile e dare già qualche spunto che renda più facile il lavoro ai nuovi candidati.
Trasparenza amministrativa, rigore finanziario e partecipazione diretta dei cittadini alle scelte dell’amministrazione erano fra i principi ed i valori del programma di Eugenio Neri e della sua coalizione.
Una lista di consiglieri comunali prima, e poi di assessori, privi di ogni collusione e complicità con il sistema di governo e di sottogoverno che ha portato Siena al disastro, oltre alla firma di un codice etico che prevenga ogni conflitto di interesse, era il punto 2 del manifesto elettorale di Laura Vigni.
Enrico Tucci proponeva la riqualificazione del centro storico, di concerto con le contrade, con un grande progetto di ristrutturazione e recupero di uso degli immobili (cogliendo l’occasione anche per dar loro maggiore efficienza energetica) ed il ritorno a forme di decoro urbano che erano proprie della nostra città.
Una gestione dell’acqua e dei rifiuti, innovativa e orientata alle esigenze dei cittadini e non alle logiche di profitto delle società incaricate era invece fra le priorità di Michele Pinassi e del Movimento 5 Stelle.
Chi è interessato, può continuare il lavoro.
Roberto Guiggiani