Fino a quando i leader saranno Massimo D’Alema – Pierluigi Bersani – Roberto Speranza a livello nazionale, Enrico Rossi a livello regionale e Fulvio Mancuso a livello locale, è previsione ragionevole che anche a Siena la sinistra rappresentata da Articolo 1 – Mdp non possa andare oltre il 3,45%.
Troppo poca la capacità di innovazione e di attrazione per pensare di superare una percentuale del genere, che sarebbe politicamente trascurabile e decisamente troppo bassa per arrivare a presentarsi davvero da soli alle elezioni comunali, cioè con un proprio candidato sindaco. Una percentuale addirittura “pericolosa”, perché porterebbe con sé il rischio di non essere attrattivi al momento del ballottaggio e dunque che nessuno vada ad offrire qualcosa in cambio di quei voti.
Mancuso e gli altri lo sanno benissimo e non pensano nemmeno lontanamente di condannarsi da soli alla inutilità ed alla irrilevanza per i prossimo 5 anni. Fare i “grossi” ed alzare i toni dei comunicati stampa ha ben altro scopo. Quel 3 o 4% assumerebbe, infatti, tutto un altro valore, al momento in cui Articolo 1- Mdp aderisse ad una coalizione di centrosinistra insieme al Partito democratico, come auspicano peraltro molti dirigenti del Pd senese e regionale. E mica solo per il valore numerico, che data la situazione non fa certo scomodo a nessuno. Ma perché quella percentuale potrebbe essere solo la base di partenza: mettendo in lista due candidati di quelli giusti, ecco che le dimensioni di Articolo 1 – Mdp potrebbero crescere in maniera prodigiosa, andando a raccogliere i voti di coloro che non voterebbero mai un partitino, ma si sentono di sinistra, centrosinistra o centro-sinistra con il trattino, e cercano un’alternativa al Pd senese – purché alleata con esso, però – non potendone veramente più del suo immobilismo, delle contorsioni interne fra le diverse componenti, del nulla politico di questi anni.
E sono sicuro che qualcuno già sogna ad occhi aperti un “sentiero dorato”: di fronte ad un disastro del Pd alle elezioni politiche di febbraio 2018, magari seguito veramente da un appoggio ad un governo di centrodestra, chissà che non possa aprirsi la porta per mettere in campo un “campione”, un nome completamente nuovo ma ben conosciuto in città, capace di partecipare alle elezioni primarie del centrosinistra (che a quel punto sarebbero inevitabili), vincerle e regalare ad Articolo 1 – Mdp addirittura il candidato sindaco.
Vincente o perdente – poi – dipenderebbe da tanti fattori.
Roberto Guiggiani