La scelta di candidare il 68enne Pier Carlo Padoan, ministro dell’economia e delle finanze, nel collegio parlamentare di Siena è un autentico colpo di genio e dimostra che Matteo Renzi – nonostante tutto – conserva intatta la sua stoffa di autentico leader politico.
Se la candidatura sarà confermata (perché l’esperienza insegna che con le liste elettorali non si può essere mai sicuri fino al momento della presentazione) la scelta del segretario nazionale del Partito Democratico è prima di tutto uno schiaffo in piena faccia ai dirigenti provinciali del proprio partito, incapaci da mesi di gestire una fase congressuale ed eleggere una nuova classe dirigente che sappia fare il proprio lavoro. E dunque un “certificato di impotenza” ad esprimere un candidato serio da fare sedere sui banchi del parlamento, senza riscatenare l’ennesima guerra interna. Una scelta come quella di Padoan costringe invece tutti ad abbassare la testa ed applaudire la scelta del leader. Come hanno immediatamente fatto Stefano Scaramelli e Bruno Valentini.
Ma Renzi ha voluto anche dimostrare di essere attento alla realtà senese e di aver letto e ben compreso il risultato del congresso provinciale, dove i turbo-renziani hanno subito una sconfitta imprevedibile e dunque ancora più rumorosa. E così ha scelto il meno renziano dei suoi ministri, quel Padoan che ha sempre voluto tenere una autonomia tecnica e politica dal suo ex-presidente del consiglio, talvolta anche con prese di distanza evidenti, anche se sempre rispettose e corrette. Un candidato troppo renziano avrebbe potuto avere non pochi nemici interni, così invece tutto il PD si potrà (e si dovrà) ricompattare.
Poi ci sono le motivazioni della candidatura. Tralasciando l’affetto che il ministro ha dichiarato verso Siena come sua prima sede universitaria, Pier Carlo Padoan è l’uomo che ha “salvato” il Monte dei Paschi di Siena, ha affrontato la questione bancaria “in maniera innovativa”, salvando migliaia di correntisti e per Renzi è bello “rivendicare questa decisione nella città simbolo di uno dei più grandi scandali bancari del passato”. Qui siamo al capolavoro: ovvero la trasparente libertà di poter fare e dire tutto quello che vuole – con sprezzo del ridicolo – avendo in tasca la certezza che tanto migliaia di elettori da tutta la provincia di Siena andranno sempre e comunque a votare Pd ed eleggeranno Padoan.
O chiunque altro verrà scelto al suo posto.
Roberto Guiggiani