La solidarietà e l’amicizia che trascende la variabile del tempo sono le assi portanti di questa storia tutta senese che parla al cuore e che ci riporta alla città di un tempo, dove il rione, al di là della contrada, era vissuto e dove nella strada si condividevano, con la semplicità dei bambini, i primi e indissolubili rapporti umani.
L’arco narrativo del nostro racconto trova il primo lieto fine qualche giorno fa ma inizia negli anni settanta in San Marco. Allora Riccardo Carletti era solo un bimbo che giocava a nascondino con i suoi coetanei e che con loro sviluppava i primi legami forti.
Contradaiolo del Nicchio, nato nel 1968, Carletti aveva però lasciato con la famiglia la zona nel 1980 e si sarebbe trasferito in Cerchiaia.
Del 1992 invece era la notizia che avrebbe cambiato la sua vita: gli era stata diagnosticata la sclerosi. Nel 2019 invece si era reso necessario il trasferimento nella residenza del Campansi. La sua patologia era stata però nascosta. Non erano in molti a sapere della sclerosi e del fatto che fosse ospite nella Rsa, anche perché la pandemia aveva limitato a zero le visite in Campansi.
È stato dopo il covid, quando ci sono state le riaperture, che qualcuno dei suoi vecchi amici d’infanzia si è accorto di lui e di dove si trovasse. Ed ha dimostrato che i ponti,che erano stati costruiti da piccini, non erano stati tagliati ma esistevano ancora. Carletti era stato visto nella struttura da un suo vecchio compagno di giochi, contradaiolo della Chiocciola e membro dell’associazione Nasi e Nasi che non si era scordato di lui.
Da lì è partito il classico tam tam di messaggi su Whatsapp per informare dove si trovasse Riccardo e la decisione spontanea di fare qualcosa per stargli vicino . L’idea è arrivata, durante dei cenini tra contradaioli della Chiocciola. E quindi a Riccardo, lo scorso sabato, è stata fatta una sopresa emozionante e commuovente: alcuni dei suoi vecchi amici gli hanno fatto visita portandogli pizze e frittelle e condividendo con lui un pomeriggio di ricordi.
Questo però, come dicevamo, sarà solo un primo lieto fine: a breve sarà riorganizzata un’altra giornata ed altre persone, di diverse contrade, hanno deciso di aggiungersi per stare insieme all’amico d’infanzia.
Marco Crimi