Siena laboratorio nazionale per i musei del futuro: tutto il complesso del Duomo adotta il sistema Hyper-Space

Il Duomo è stato il primo banco, ora la tecnologia Hyper-Space allarga i suoi confini.

Il sistema di monitoraggio digitale dei visitatori, sviluppato da Università e l’Opera della Metropolitana, è stato installato anche nella Cripta, nel Battistero e nel Museo dell’Opera, ampliando così l’innovazione a tutto il complesso monumentale.

Le novità riguardano anche un ulteriore perfezionamento delle funzionalità. Grazie a tecniche avanzate di computer vision e deep learning, Hyper-Space è in grado di contare in tempo reale i visitatori presenti in ciascun ambiente, gestire i flussi ed emettere segnalazioni automatiche in caso di sovraffollamento o criticità per la sicurezza. Il tutto rispettando la privacy – non vengono raccolti dati personali né utilizzato il riconoscimento facciale – e senza compromettere l’estetica degli spazi storici.

La sperimentazione, avviata due anni fa nel Duomo, ha già dimostrato l’affidabilità del sistema: l’accuratezza del conteggio è paragonabile a quella dei tornelli fisici, ma senza barriere visive o strutturali. Non a caso il modello senese è stato adottato anche dal MAXXI di Roma, tra i principali musei italiani di arte contemporanea.

Il progetto è frutto di una collaborazione consolidata tra Opera della Metropolitana, ateneo e Opera Laboratori, a cui si aggiunge la convenzione con i Vigili del Fuoco. L’obiettivo è quello di integrare innovazione tecnologica e gestione della sicurezza nei luoghi della cultura: monitoraggio dei flussi, prevenzione incendi, conservazione delle opere e formazione del personale.

“L’installazione del sistema nella Cripta, nel Battistero ed al Museo dell’Opera non è solo un ulteriore miglioramento tecnologico, ma rappresenta un esempio concreto di come l’Università, attraverso le attività di terza missione – spiega il professor Alessandro Mecocci del Dipartimento di ingegneria dell’informazione e Scienze matematiche dell’Università di Siena-, trasferimento tecnologico ed attraverso i suoi bracci operativi come Hyperion possa supportare il personale impiegato per l’accoglienza, generando un circuito virtuoso capace di mettere la ricerca scientifica al servizio delle istituzioni culturali e della collettività, offrendo maggiore sicurezza, qualità nella fruizione e tutela del patrimonio, senza compromessi estetici”.

“Con questo avanzamento, Siena riafferma la propria vocazione come laboratorio d’eccellenza per l’innovazione nei beni culturali – prosegue il comunicato-, in cui la ricerca accademica non resta confinata all’ambito scientifico, ma diventa motore di progresso sociale, economico e culturale”.