Giuliana Galeotti Ottieri della Ciaja: origini evidentemente nobili, idee brillanti e coraggiose, mani di donna che hanno sempre lavorato con abnegazione nell’azienda di famiglia. Ecco il ritratto dell’imprenditrice che ha appena ricevuto il premio “Fedeltà al lavoro e sviluppo economico” per l’azienda più longeva del territorio da parte della Camera di Commercio di Siena e Arezzo. Classe 1934, Giuliana, mentre l’azienda agricola La Fratta di Sinalunga, di anni ne conta molti di più. E’ nata nel 1208, è sempre stata gestita dal sistema matriarcale della famiglia Ottieri della Ciaja ed è arrivata così fino ai giorni nostri, con due parole d’ordine: lavoro e dedizione. “E non c’è nessuna questione di femminismo – ironizza la contessa – non lo sono mai stata ma in famiglia noi donne abbiamo sempre lavorato molto e portato avanti l’azienda”.
La tenuta La Fratta a Sinalunga, infatti, vanta un percorso millenario, dal 1208 e da sempre condotta dalle donne della famiglia Galeotti Ottieri della Ciaja, che hanno contribuito allo sviluppo dell’agricoltura nel territorio e in particolar modo allo sviluppo commerciale della razza Chianina.
“Oggi l’azienda è gestita da mio nipote – commenta l’imprenditrice Giuliana Galeotti Ottieri della Ciaja -, il primo uomo a condurre la tenuta. mail fatto che dal 1208 ci siano state solo donne a mandare avanti l’azienda è pura casualità, anche se il lavoro svolto è stato più che positivo. Oggi, infatti, contiamo una ventina di dipendenti, centocinquanta posti letto e due ristoranti. Oltre all’agriturismo, portiamo avanti la cultura della razza Chianina e ci occupiamo anche della produzione dell’olio extravergine d’oliva e del vino”.
La Fratta, inoltre, vanta numerosi riconoscimenti, e come ha raccontato la contessa Galeotti Ottieri della Ciaja, già duecento anni fa, la tenuta era riconosciuta in tutta Europa per le sue attività: “Siamo stati premiati a una mostra mercato a Londra, prima era cosa più unica che rara – racconta mettendo insieme i pezzi di un lungo percorso costellato di successi ma anche di difficoltà – . Ci era stato riconosciuto di essere una delle cinque migliori aziende italiane. Sono molto orgogliosa che in tutti questi anni non sia stato cambiato nulla della nostra seconda casa. Ogni membro, ha contribuito allo sviluppo dell’azienda, mettendoci sempre passione e dedizione, i valori con cui sono stata educata e con cui ho cercato di educare i miei successori. Se siamo ancora qui, dal 1208, vuol dire che qualcosa di buono abbiamo fatto. Le difficoltà sono state davvero tante, basti pensare al periodo della guerra ma forse la crisi più brutta è quella che attraversiamo oggi, perché si mangia sempre meno carne”.