Il record di longevità nella provincia di Siena non è solo una questione di fortuna o genetica. Secondo il sociologo Fabio Berti, ci sono anche altri fattori.
Bassi livelli di inquinamento, innanzitutto. “Ricordo la classifica sulla qualità della vita nelle province italiane del Sole 24 Ore — spiega — che colloca Siena sempre ai primi posti per i bassi livelli di polveri sottili e di altri inquinanti nell’aria. Un elemento che sicuramente incide positivamente”.
Il docente dell’Università di Siena commenta l’analisi dell’Istat secondo cui il nostro territorio è al terzo posto in Italia per tasso di centenari, con 63,5 ogni 100mila abitanti. “Un altro fattore determinante — aggiunge Berti — è legato agli stili di vita: tipo di dieta, attività fisica e ruralità, spesso vissuta ancora in molte aree del territorio senese”.
A influire in modo positivo, spiega ancora il sociologo, è anche il ruolo del terzo settore: “Possiamo chiamare in causa anche altri aspetti di carattere sociale, come l’associazionismo, la vita culturale e le relazioni sociali in generale: tutti elementi che contribuiscono a vivere meglio e più a lungo”.
Un risultato importante, che però ora va preservato. “Credo che la qualità ambientale sia decisiva: occorre fare di tutto per evitare che queste performance positive peggiorino a causa di scelte politiche non adeguate”, sottolinea.
Non meno rilevante, infine, l’aspetto sanitario: “Avere un’aspettativa di vita così lunga significa che, nonostante i problemi e le liste d’attesa, il sistema sanitario tutto sommato regge. Per questo — conclude Berti — la sanità e, più in generale, il sistema socio-sanitario andranno preservati con grande attenzione e cura, se vogliamo che la nostra vita resti lunga e, soprattutto, gradevole”.
MC