La Robur Siena tace. I Fedelissimi: “Terribile gestione da parte di Durio e Trani”

Sono da poco passate le 19, termine indicato come ultimo per formalizzare l’iscrizione al prossimo campionato di serie C. Dalla Robur Siena non arriva alcuna notizia né sulla formalizzazione della stessa iscrizione né su eventuali novità relative alla trattativa con gli armeni, che d’altro canto attendono proprio il passaggio formale dell’iscrizione al campionato.

Nelle ultime settimane i tifosi bianconeri e l’intera città di Siena hanno vissuto un’altra pagina brutta e triste, con tanti momenti nei quali è mancata una richiesta e auspicata trasparenza su quanto stava accadendo. Dopo che è naufragata la trattativa con il gruppo coordinato da Diego Foresti (che si è immediatamente accasato come direttore generale al Catanzaro), la famiglia Durio-Trani si è avvicinata in extremis al gruppo armeno. Ma a quanto pare non ci sono stati i tempi tecnici per arrivare alla formalizzazione dell’iscrizione della società bianconera al prossimo campionato di serie C.

Arriva un comunicato del Siena Club Fedelissimi: “La notizia, per altro prevedibile, è che la Robur Siena non si è iscritta alla Lega Pro. Dopo appena sei anni, si dovrà ripartire dai dilettanti. Dietro a questa tragedia sportiva due sono i colpevoli: Anna Durio e Federico Trani, presidente e vice della Robur, che attraverso la Federico Immobiliare hanno gestito la società nel modo peggiore possibile, in modo padronale, senza una linea logica e sempre arroccati nel loro ristretto circolo. Nonostante non abbiano mai perso occasione per attaccare i tifosi ‘irriconoscenti’, nessun precedente proprietario può vantare un’accoglienza come quella riservata alla famiglia Durio-Trani, subito appoggiati dalla maggioranza dei tifosi, nonostante siano emersi fin da subito dei dubbi sulla gestione sportiva e sulle reali capacità di chi la portava avanti, ma guai a farglielo notare. Tanti tifosi e noi per primi, hanno consegnato la loro fede nelle mani della Durio e del figlio con la speranza e la fiducia di aver trovato finalmente una guida sicura e hanno accompagnato la loro esperienza senese, almeno fino a qualche mese fa quando sono emersi inconfondibili segnali di sofferenza”.

Proseguono i Fedelissimi: “Da quel momento la presidente si è totalmente isolata, ad eccezione di due interventi senza logica e per quanto stiamo vivendo pieni di bugie, inanellando un’impressionante serie di errori che ci hanno portato al punto in cui siamo arrivati. Non andiamo a cercare altri colpevoli perché non ci sono, il secondo fallimento della Robur , stando ai fatti e non alle chiacchiere, ha un nome e un cognome: Anna Durio e Federico Trani. La cosa che fa male è che a questa famiglia arrivata da Recco sono state consegnate le chiavi della gloriosa Robur e la fede di migliaia di tifosi, quelli che il giovane Federico attaccava ad ogni piè sospinto, gli stessi che non gli hanno mai risposto per le rime, come avrebbe meritato, proprio per rispetto verso la mamma. Questo è un tradimento, un grande tradimento che farà male ancora per tanto tempo proprio perché è stata tradita la passione di tante persone.Torneremo ancora su questo argomento, ora è il momento di leccarsi le ferite e cercare di capire quale sarà il futuro della società, con la palla che passerà nelle mani del sindaco Luigi De Mossi, cui spetterà il gravoso compito di dare un futuro alla Robur 1904”.