Sostenibilità, la sfida di Siena per essere libera dalla Co2

Un esempio virtuoso di lotta alla crisi climatica, che non si basa sulle parole, ma che invece può contare sui fatti.

Questa è la provincia di Siena, che undici anni fa ha raggiunto il traguardo della carbon neutrality. Che cosa significa? Che in questo territorio, da oltre una decade, le emissioni di gas serra si sono ridotte in modo tale da essere assorbite dall’ecosistema locale.

“In Europa siamo stati tra i primi a tagliare questo traguardo. E lo abbiamo fatto perché abbiamo basato il nostro lavoro su dati concreti”. A dirlo è il docente dell’Università di Siena Simone Bastianoni, che è anche presidente dell’Alleanza territoriale per la carbon neutrality Siena.

“Il progetto – spiega- è partito nel 2000. Al tempo sembrava un fatto inusuale perché non si discuteva della sostenibilità. Fummo antesignani”. La prima proposta di lavoro fu mandata alla provincia di Siena che accettò e decise di collaborare con Fondazione Monte dei Paschi. “In letteratura scientifica nessuno si è mai proposto di misurare la sostenibilità di un territorio- continua Bastianoni-. Noi iniziammo a farlo lavorando su 6 famiglie di indicatori, che andavano dall’impronta ecologica alla misurazione della CO2. Volevamo capire se ci fosse una correlazione tra questi parametri. E nel 2005 abbiamo constatato che c’era una relazione tra gli indicatori a nostra disposizione e il valore dei gas serra presenti nel Senese”.

Da qui è partito, nel 2008 il progetto Reges (Riduzioni delle emissioni a di gas a effetto serra) che è stato portato avanti dall’Università di Siena, con il sostegno di Fmps. Ogni anno venivano monitorati e prodotti inventari dei gas serra presenti nella provincia, seguendo le linee ISO 14064-1. “Allora il valore dell’assorbimento dell’anidride carbonica era del 72%, ma il presidente della provincia del tempo, Fabio Ceccherini, voleva raggiungere il 100% nel 2015”, dice Bastianoni.

Ecco perché sono partite politiche volte a ridurre il consumo energetico del territorio. Un esempio su tutti? La pulizia annuale della caldaia che permetteva di diminuire sia lo spreco di gas che la spesa in bolletta. Ma Siena si era dotata anche di un piano energetico del territorio dove si puntava a investire su energie rinnovabili come la geotermia, invece di puntare sulla CO2. Il lavoro portato avanti ha pagato subito e nel 2011, con 4 anni d’anticipo rispetto alla tabella di marcia, questo territorio ha raggiunto il suo obiettivo ed ha toccato il 101% di assorbimento di gas.

“Addirittura nel 2016 abbiamo raggiunto il 108%”, aggiunge Bastianoni. Resta da chiedersi adesso come si possa riuscire a mantenere questi valori. Ed è per questo che, nel 2017, è stata fondata l ‘Alleanza territoriale per la carbon neutrality. “L’approccio per diventare sostenibili è stato un approccio “dall’alto” nei primi anni del nostro lavoro. Se prima abbiamo coinvolto enti e istituzioni, adesso dobbiamo rendere protagonisti del cambiamento sia i cittadini che le aziende”, prosegue Bastianoni.

Proprio per questo, per insegnare buone pratiche e comportamenti corretti, l’Alleanza ha organizzato a Siena la kermesse di eventi ConversAzioni Carbon Neutral che si sta svolgendo in questi giorni. “Se ognuno di noi fa un piccolo miglioramento per l’ambiente, allora questo miglioramento poi sarà significativo”, conclude il docente dell’Università.