Nel 2018 sono stati recuperati oltre 155mila euro a favore dei pensionati in tutta la provincia di Siena. Il dato, seppur leggermente più basso, è simile ai 160mila euro ottenuti nel 2017. Stamani il sindacato pensionati della Cgil ha presentato i risultati del controllo pensioni per quanto riguarda l’anno solare conclusosi quattro mesi fa. Nel fare questa operazione l’Spi si è occupato nello specifico di recuperare i cosiddetti diritti inespressi,
prestazioni assistenziali e previdenziali ottenibili solo attraverso un’apposita domanda. Se non venisse fatta il pensionato non potrebbe ottenere alcun incremento nella propria busta paga.
” Sul 20% delle circa 1350 persone che abbiamo controllato a Siena, abbiamo riscontrato casi di diritti inespressi – sottolinea Fabio Capaccioli, segretario dell’Spi nella provincia di Siena-. Elementi come la 14esima mensilità oppure gli assegni familiari non vengono richiesti. Questo forse è dovuto all’informatizzazione dell’Inps che ormai da anni non invia più il modello Obism, la busta paga per i pensionati”.
Anche nella provincia di Siena tanti pensionati vengono condizionati proprio dalla telematizzatone del servizio. Inoltre nel 2019, come è stato spiegato, l’Inps, non ha ancora reso visualizzabile e stampabile nemmeno nel suo sito il già citato modello Obism :” I cittadini non informatizzati subiscono questa situazione – spiega Carla Fiochi, del dipartimento assistenza e prevenzione Spi – .Gli anziani vengono considerati il punto da dove si può sempre prendere:devono farsi carico del bilancio dello Stato quando questo ha bisogno di soldi”.
Durante la conferenza stampa sono state poi evidenziate le notevoli differenze sugli importi mensili delle pensioni dei senesi, con e senza gli incrementi dovuti alla mancata riscossione delle prestazioni. Nel controllare gli Obism i sindacalisti sono riusciti anche a recuperare una somma di 6500 euro :” Noi in genere tuteliamo persone che prendono fino a mille euro di pensione – conclude Capaccioli-. In media a Siena gli aumenti mensili sono di circa 50 euro, comunque una cifra importante per chi ha una pensione minima”.
Marco Crimi