“Stop al genocidio”, “Palestina chiama Siena risponde”: è quanto si legge negli striscioni e nei cartelli portati dai quasi duecento manifestanti presenti al corteo di solidarietà per la Palestina che si sta svolgendo a Siena e che è partito da piazza San Domenico per arrivare in piazza Tolomei. “From the river to the sea Palestina will be free”, gridano i presenti alla mobilitazione. Tra loro ci sono membri di sindacati di base, studenti che fanno parte dei collettivi, esponenti di sigle di estrema sinistra ed anche cittadini d’origine araba. “Da Siena – spiega Samuele Picchianti, del sindacato studentesco Cravos – è arrivato un messaggio molto importante. Al nostro Governo arriva il segnale di smettere di collaborare a livello economico, culturale e militare con Israele”. Una ragazza, di origine araba, parla poi di quanto accaduto stamani a Pisa e Firenze: “Facciamo cortei pacifici. Ed abbiamo paura delle istituzioni quando invece dovremmo sentirci difesi”. Sempre stasera si sta svolgendo il presidio per la pace e per il cessate il fuoco in Ucraina e in Palestina, a due anni dallo scoppio della guerra nell’Est dell’Europa. Ad organizzarlo è il coordinamento provinciale La Via Maestra. “Gli anni passano ma la tragedia è la solita – ha detto il segretario della Cgil di Siena Fabio Seggiani – . Il pensiero va a quello che accade a Gaza dove c’è una situazione che è inaccettabile. Lì c’è una situazione umanitaria insostenibile da affrontare nell’immediato”. A fare parte del coordinamento, oltre al sindacato, una quindicina di associazioni.