“Questa è un’amministrazione che ha fatto e fa della trasparenza una propria cifra”, è questo il commento del sindaco di Siena, Luigi De Mossi, dopo che la soprintendenza di Siena ha denunciato il Comune, in particolare il primo cittadino. “Francamente – commenta De Mossi – è la prima volta in carriera che, per lavori edilizi, per reati contravvenzionali, viene dato un avviso di garanzia al sindaco. La cosa bizzarra è che in tutta questa situazione il Comune di Siena è parte offesa. Adesso vedremo come andrà a finire: ognuno si dovrà assumere le proprie responsabilità, io mi sono sempre assunto le mia”.
Avviso di garanzia quindi per il primo cittadino e per altre due persone, oltre a questo, il sequestro del cantiere al Santa Maria della Scala. A quanto si apprende la soprintendenza di Siena ha denunciato l’amministrazione per alcuni fatti commessi all’interno del cantiere del Santa Maria della Scala, tra questi, alcuni danni archeologici durante i lavori che stanno eseguendo all’interno del complesso museale. Adesso la procura della Repubblica, attraverso il dottor Daniele Rosa, indagherà sul fatto. I reati imputati al sindaco Luigi De Mossi sono danneggiamento del patrimonio archeologico e concorso in reato.
Le dichiarazione del sindaco di Siena, Luigi De Mossi, arrivano a margine di un sollecito, o per meglio dire una denuncia, da parte della soprintendenza. Come riporta La Nazione, infatti il soprintendente, Andrea Muzzi, avrebbe denunciato il Comune ai sensi dell’articolo 160 della legge di tutela 42 del 2004. Nello specifico, a quanto si apprende, il Comune avrebbe dovuto incaricare una figura professionale nell’ambito dell’archeologia. L’archeologo avrebbe la funzione di comunicare tutte le modifiche apportate al corridoio interno al Santa Maria della Scala, dove attualmente si stanno eseguendo i lavori. Da parte dell’amministrazione, questa figura, non è mai stata nominata seppure fosse obbligatoria.