Non solo il 25 novembre ma partiamo da qui Abbiamo raccolto grazie alla collaborazione con Donna chiama Donna, storie di donne che nel corso degli anni si sono rivolte all’associazione e che hanno avuto il coraggio di dire basta. Per ovvi motivi di privacy e di tutela, le donne protagoniste di queste storie non si firmano con il proprio nome. Anche le foto sono generiche. Ma non è un nome, non è un luogo, non è un volto a fare la differenza. Leggendo queste esperienze di vita, ognuno potrà riconoscerci qualcosa che forse ha vissuto.
I primi mesi sono stati bellissimi, eravamo molto innamorati e felici…Stavamo insieme più possibile, a casa sua o a casa mia….
Il primo episodio c’è stato dopo qualche mese…. Non ho nemmeno capito perché, era una discussione normale…. A un certo punto ha perso il capo e mi ha tirato una scarpa….
Avrei dovuto capire già da allora… invece ho cercato di non dare importanza…
Si è scusato, ha fatto lo splendido…. Per qualche altra settimana è andata bene; poi però è successo di nuovo… si discuteva, come tutti… e a un certo punto gli si gonfiava la vena sul collo…. non è che mi picchiava… magari tirava i pugni sui mobili… qualche spintone…. Poi si faceva la pace e tutto come prima
Una volta mi ha buttato giù dalla macchina, mi sono sbucciata tutta, mi sanguinavano le ginocchia…. non l’ho detto nessuno, ho detto che ero scivolata
Insulti, quelli si…. “cretina, stronza, puttana, fallita… fai schifo…ti ciondolo dalla finestra…..” – Ma anch’io non è che sto zitta….
Era anche geloso – io non tollero la gelosia perché è un sentimento negativo e distruttivo …. una sera eravamo a cena con degli amici… mi ha fatto una scenata … mi sono arrabbiata tantissimo…volevo tornare a casa…invece ho continuato la serata in compagnia, facendo finta di nulla
Quando si arrabbiava diventava un’altra persona, faceva paura… cambiava in un minuto all’improvviso
Una volta, avevamo discusso, non mi ricordo perchè, ma era una cosa piccola….
mi ha picchiato sulla schiena fino a rompersi la mano…. Sono scappata, ero nel panico… sono andata dalla mia amica. Quando mi ha visto è rimasta sconvolta…. mi voleva portare al pronto soccorso…io ho detto di no….volevo che non lo sapesse nessuno, nemmeno i miei genitori… gli sarebbe preso un infarto….. volevo solo stare tranquilla… piangere un po’…
Lui sembrava impazzito, mi ha cercato dappertutto, telefonate, messaggi… “amore scusami, con so cosa mi è preso, ti amo troppo, senza di te non posso vivere, ti prego perdonami, non succerà più….”
Mi sono fatta convincere; lui per qualche settimana si è comportato bene… poi sono ricominciati i giochi di potere – io li odio – …il controllo costante.. le scenate… sempre peggio…. Ogni giorno, le stesse domande: ‘Dove vai?’ A lavorare. ‘Quando torni? Sempre con un tono di minaccia …mi faceva capire che quello che facevo era quasi un “abbandono minore”. In casa passava tutto in rassegna, … armadi, cassetti, posta, documenti, telefoni e computer…per cercare una scusa per attaccarmi…..
E poi “stai zitta e muta, sei una stronza fallita, nella vita non combinerai mai niente, quel poco che sei ora lo devi esclusivamente a me, sei solo un problema, sei una troia e basta, puttana, disadattata, cretina, pazza, fallita, ora ti faccio vedere chi comanda”… Tremavo quando parlavo con lui … mi sentivo rifiutata, sbagliata …
stavo così male che mi sono graffiata le braccia fino a farle sanguinare…
evitavo tutto quello che lo poteva disturbare, mi spengevo poco a poco…ma lui non era mai contento, aveva da ridire su tutto … era insofferente con tutto quello che mi riguardava… Più cercavo di dimostrargli che valevo qualcosa, peggio era.
Non avevo il coraggio di lasciarlo…… Ero confusa, insicura… avevo paura…..sapevo che non me lo avrebbe permesso. Non vedevo vie d’uscita
Ho avuto due incidenti di auto – e non ne avevo mai avuti in vita mia
Pian piano ho rinunciato a tutto, mi sono proprio spenta
sono diventata un sasso grigio
non mi curavo più, mi lavavo a malapena, non uscivo, non parlavo con nessuno….
Mi facevo schifo
A un certo punto mi ha detto che non voleva stare più con me e è andato via.
Ho pensato: è finita!!! sono libera….ho cambiato la serratura di casa.
Lui postava sui social foto in viaggio, con altre donne, sembrava felicissimo…
Non mi importava….. ero libera…..
Ho ricominciato a vivere…. Ho anche preso un cane – lo volevo fare da anni….
Dopo nemmeno due mesi è tornato all’attacco: voleva tornare insieme…. Sembrava un agnellino…. Ero la donna della sua vita, il nostro rapporto era troppo importante per buttarlo via, aveva capito di aver fatto degli errori, sarebbe cambiato, bla bla bla…. Mentirei se dicessi che non mi ha fatto effetto….
Era insistente … e mentre insisteva i suoi occhi cambiavano espressione….era anche colpa mia, avevamo sbagliato tutti e due. … Dovevo dargli un’altra possibilità, lo dovevo fare… Più lui insisteva e più io mi irrigidivo.
A un certo punto ho preso il coraggio, gli ho scritto che avevo bisogno di stare da sola e gli ho chiesto di non cercarmi…. Non lo avessi mai fatto….
Ha cominciato a perseguitarmi…. Telefonate continue, messaggi… grandi messaggi d’amore, lacrime e subito dopo rabbia, insulti e minacce….
Andava dalla mia mamma, dalle mie amiche, a casa mia, mi diceva che si sarebbe ammazzato, che avrebbe ammazzato me, che mi avrebbe sfregiato, che mi avrebbe ammazzato il cane, che me le avrebbe fatte nere. Nere…..
Lo trovavo dappertutto….. sotto casa, vicino alla macchina, dove lavoro…
Era onnipresente…. Era più facile starci insieme che trovarlo a tutti gli angoli, con quell’aria cattiva…Mi faceva paura….anche senza dire nulla, anche solo vederlo…
…riusciva sempre a trovare un modo per sapere cosa stavo facendo…
Mi seguiva con la macchinA… mi chiudevo a chiave… avevo paura…. Sapeva sempre dove trovarmi….
Non bastava essersi lasciati. Era peggio di prima… Mi sentivo una straccio
Al lavoro c’era un volantino del centro antiviolenza… ho telefonato e sono andata… non sapevo cosa aspettarmi…
Mi hanno ascoltato…. Mi sono sentita capita…. Mi hanno detto che potevo fare la querela e chiedere un ordine di allontanamento….
Io ero dubbiosa…. Ma poi l’ho fatto.
Gli hanno dato il divieto di avvicinamento, con il braccialetto elettronico
E’ stato condannato, ora aspettiamo l’appello
Intanto racconto la mia storia,
per dare coraggio alle altre donne
E anche perché gli uomini capiscano quanto fa male