Il sindaco di Monteroni d’Arbia Gabriele Berni commenta la firma su Suvignano avvenuta oggi nella sede della Regione Toscana che prevede il passaggio gestionale della tenuta confiscata alla mafia a Regione e Comuni. Presenti con il sindaco gli assessori regionali alla legalità e all’agricoltura Vittorio Bugli e Marco Remaschi e Fabiola Parenti (sindaco di Murlo)
Il bene che è un po’ il simbolo delle confische in Toscana alle mafie, l’emblema a suo modo di quello Stato che si oppone alla criminalità organizzata che anche in Toscana sciacqua i propri denari e fa affari, torna ai toscani e ai cittadini. L’agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati ha infatti assegnato ieri alla Regione la tenuta di Suvignano in provincia di Siena: o più precisamente il consiglio direttivo dell’agenzia ha deliberato il conferimento delle quote sociali di Agricola Suvignano, con un passaggio di quote gratuito, a Ente Terre regionali toscane, che già si occupa di altre proprietà demaniali o in gestione, fa sperimentazioni in campo agricolo e forestale e tutela e valorizza le risorse genetiche autoctone, bestiame compreso. Successivamente al decreto del direttore dell’agenzia, prefetto Sodan o, verrà sottoscritto congiuntamente un verbale di consegna.
“Abbiamo firmato un accordo che attendevamo da anni, lo attendeva tutta la comunità della val d’Arbia e tutti coloro che hanno a cuore la legalità e la lotta contro la mafia. Ricuciamo una ferita che si era aperta nel lontano 1983. Il comune di Monteroni d’Arbia in questi anni si è adoperato per un rilancio di Suvignano in chiave di sostenibilità economica e sociale e finalmente enti locali e Regione assieme possono dare avvio al progetto tanto atteso, questo è stato possibile anche grazie al lavoro fatto per ottenere le introduzioni nel 2017 nel quadro normativo”.
Il sindaco di Monteroni d’Arbia Gabriele Berni commenta l’ultimo passaggio riguardo alla tenuta di Suvignano, azienda agricola confiscata alla mafia nel comune di Monteroni: quello dell’assegnazione del bene alla Regione Toscana con la progettualità in mano ai comuni, per poi ripartire con i progetti di sviluppo, rilanciando l’azienda grazie al contesto normativo e anche grazie alle scelte di carattere gestionale di chi ha condotto Suvignano in questi anni.
“Per il nostro territorio credo che sia importante che sull’azienda si sviluppi un progetto di carattere imprenditoriale che sia in grado di sfruttare a pieno le potenzialità di questo importante bene al fine di generare nuove opportunità occupazionali e ricadute positive sul territorio. A fianco dell’attività agricola che deve garantire all’azienda la sua autonomia gestionale devono essere introdotti, attraverso il coinvolgimento della rete territoriale, progetti a forte valenza educativa e sociale al fine di costruirne uno spazio simbolo della lotta alla criminalità organizzata. Dobbiamo costruire un esempio concreto e vincente di come attraverso la legalità si possa fare meglio e vincere la criminalità organizzata anche sul terreno della produzione di reddito e sviluppo territoriale. Il riutilizzo dei beni confiscati è il più importante strumento per sottrarre consenso alle organizzazioni criminali, riaffermare la legalità, creare opportunità di lavoro e sviluppo sociale”.
“Oggi è un giorno importante che segna il coronamento di 20 anni di impegno delle amministrazioni locali toscane, con alti e bassi del quadro normativo e con il rischio di restituzione alla mafia di questo importante bene. Un plauso alla Regione Toscana, ai Comuni e alle sigle associative che, senza mai mollare, hanno accompagnato la battaglia per il recupero di Suvignano. Se siamo arrivati qui è sicuramente merito di tutti loro e di tante persone. Un risultato per la Toscana e la terra senese. Adesso si apre la stagione dei progetti e della gestione. Questa vicenda dimostra che i risultati concreti si raggiungono con la serietà e l’impegno istituzionale e non con un tuffo in piscina”. Con queste parole Susanna Cenni, parlamentare toscana del Pd ha commentato la notizia dell’assegnazione della tenuta di Suvignano alla Regione Toscana che la gestirà assieme ai Comuni di Monteroni d’Arbia e Murlo.
Nella foto di gruppo: gli assessori Bugli e Remaschi con i sindaci Gabriele Berni e Fabiola Parenti