Continua ancora il grande lavoro che si sta svolgendo da più di due mesi a questa parte nelle fonti di Pescaia, dopo che la rottura di un serbatoio della sede di Mps (centro elaborazione dati) ha provocato la fuoriuscita di oltre 20mila litri di gasolio. Lo sversamento ha provocato un ingente danno alle fonti di Pescaia che ha costretto il Comune di Siena a intervenire in prima battuta per bloccare il danno. Da allora, Comune, Monte dei Paschi di Siena, Arpat e Regione Toscana, sono in continuo contatto per verificare i danni provocati dallo sversamento di gasolio. Una situazione che preoccupa, e non poco, visto che nelle adiacenze delle storiche fonti di Pescaia sono presenti due immissioni, determinati dalla presenza dei cosiddetti “bottini”. La preoccupazione, secondo il Comune di Siena, è che la fuoriuscita di 20mila litri di gasolio abbia provocato ingenti danni anche nelle zone adiacenti alle fonti di Pescaia. Quindi che non sia circoscritto solo alla zona di interesse ma che si sia espanso verso altre zone, se non intaccando l’acqua presente nei bottini.
“Al momento non abbiamo altre novità relativamente allo stato di avanzamento dei lavori alle fonti di Pescaia – spiega Silvia Buzzichelli, assessore comunale con politiche all’ambiente, aree verdi e decoro urbano -. Il nostro ufficio ambiente è in continuo contatto con gli altri enti che stanno seguendo la vicenda, ovvero Regione, Arpat e Mps. La situazione è complessa: al momento le pompe sono ancora al lavoro per svuotare le Fonti e ripulirle dalla presenza di gasolio. Successivamente sarà necessario eseguire dei carotaggi per scongiurare la possibilità che lo sversamento di gasoli abbia provocato ulteriori danni nelle vicinanze delle fonti di Pescaia”. “Nonostante tutto, il Comune è intervenuto immediatamente non appena saputa la situazione, ovvero alla fine di ottobre, per bloccare il danno provocato dal centro elaborazione dati. Abbiamo fatto pervenire un rapporto al difensore civico che si è interessato della faccenda. Le spese per i lavori da eseguire saranno a carico di chi ha causato il danno”.
Sulla situazione delle fonti di Pescaia interviene anche il Comitato spontaneo amici dei bottini e delle fonti storiche di Siena che, attraverso una nota stampa, si rivolge direttamente alla banca senese chiedendo di avere delucidazioni in merito all’entità del danno che un patrimonio storico come le fonti di Pescaia possa aver subito dopo lo sversamento di 20mila litri di gasolio.
“Il Difensore Civico della Toscana – fa sapere il Comitato – cui ci eravamo rivolti agli inizi di dicembre per conoscere lo stato dell’inquinamento da gasolio nelle Fonti di Pescaia, ci ha informato di aver ricevuto dal Comune di Siena la notizia. La “Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., in qualità di proprietaria dell’area e soggetto non responsabile dell’evento di sversamento di gasolio, è subentrata nella gestione delle attività poste in essere da H2H Facility Solutions S.p.A. consistenti nell’adozione delle misure di prevenzione, al fine di proseguire le attività di bonifica in conformità alla normativa vigente, come da comunicazione della stessa”.
“Apprezziamo – concludono – che la banca Monte dei Paschi abbia deciso di assumere un ruolo attivo per i lavori di bonifica dell’area coinvolta, considerato che -indipendentemente da chi abbia materialmente provocato lo sversamento di 20mila litri di gasolio- come proprietaria del deposito, dimostra così la consapevolezza dell’entità del danno che il pesante inquinamento da idrocarburi può avere su bene storico e monumentale di grande valore come le Fonti di Pescaia, i relativi condotti dei bottini, per lo più scavati nel tufo, e anche la vallata verde. Perciò, nel ringraziare il Difensore Civico per il sollecito riscontro alla nostra richiesta, chiediamo la collaborazione di tutti gli attori coinvolti per seguire con la stessa attenzione l’andamento dei lavori di bonifica e impegnandosi a informarne puntualmente la cittadinanza”.
Niccolò Bacarelli