Quali variazioni possiamo aspettarci per le imposte di successione e donazione in Italia? Siamo un ibrido rispetto all’Europa e al resto del mondo; franchigie più alte e aliquote più basse. Qualcosa si muove.
Il 20 gennaio 2015 i deputati di SEL hanno presentato alla Camera la proposta di legge n. 2830 per modificare le norme che regolano le imposte di successione e donazione in Italia. La motivazione è aumentare l’imposta per i beneficiari dei beni ereditati di valore medio-alto e generare un gettito di risorse a favore delle politiche pubbliche. Per una volta, l’Italia è più generosa dell’Europa, quindi occorre riallinearsi sotto il segno di una maggiore equità e migliore distribuzione del reddito. Due obiettivi chiari: ridurre le attuali franchigie e aumentare la percentuale applicata sull’asse ereditario.
Oggi la franchigia di esenzione per il coniuge e i parenti in linea retta (figli, genitori e, in generale, ascendenti e discendenti) è pari a 1 milione di euro, mentre l’aliquota è del 4%. Per fratelli e sorelle, la franchigia scende a 100 mila euro e l’aliquota sale al 6%. Nessuna soglia di esenzione, invece, ma aliquota del 6% per gli altri parenti affini in linea retta fino al 4° grado e, affini in linea collaterale fino al 3° grado. Aliquota dell’8% per gli estranei, ovvero per i beni devoluti ad altri soggetti. Infine, se il beneficiario è portatore di handicap grave, la soglia di esenzione applicabile è di 1,5 milioni di euro. Emerge una situazione favorevole per i parenti in linea retta, considerando anche che in Italia il valore degli immobili ereditati è determinato su base catastale. In effetti, in Inghilterra la franchigia è di 325 mila sterline e in Francia di circa 157 mila euro, con aliquote rispettivamente pari al 40% e al 45%.
La proposta di legge porta l’attuale soglia di 1 milione di euro a 500.000 euro e innalza l’imposizione fiscale dal 4 al 7% per coniuge e parenti in linea retta; dal 6 all’8% per fratelli e sorelle; dal 6 al 10% – senza soglia – per parenti fino al 4°grado e affini in linea retta; infine, dall’8 al 15% su tutto l’ammontare per gli altri soggetti. Uguale trattamento per le aliquote relative all’imposizione sulle donazioni. Inoltre, per un valore ereditato superiore a 5 milioni di euro l’aliquota fiscale ordinaria è triplicata: 21%, per coniuge, genitori e figli; 24% per fratelli e sorelle; 30%, per tutti gli altri parenti sino al 4° grado; 45%, per gli altri soggetti. Quindi, i patrimoni che superano i 5 milioni di euro sono tassati maggiormente. Non sono previsti, invece, ritocchi per le imposte ipotecarie e catastali sugli immobili, attualmente stabilite in misura fissa del 2% e dell’1%.
E’ evidente che le cose cambieranno. Non sappiamo esattamente quando, ma possiamo ipotizzare che non sarà lontano il momento in cui ci adegueremo agli altri Paesi europei. Per quella data il milione di euro di esenzione, portato in proposta a 500 mila euro, potrebbe diventare 250 mila euro. Forse, non è più il caso di aspettare. Visto il quadro di riferimento, decidere oggi come tutelare il nostro patrimonio può significare, per le persone a noi care, affrontare in serenità un momento così delicato.
Maria Luisa Visione
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