E’ passato un anno ma il dolore sembra lo stesso. Sotto alle macerie cova la morte, trattiene ricordi e fantasmi, lascia uscire la rabbia. A volte la speranza. Dopo un anno dal terremoto che ha devastato il centro Italia, domani il triste anniversario, la vita continua. Riprende nelle casette, nei bambini che guardano al futuro, nel lavoro che riprende. Eppure le centinaia di vittime e i familiari rimasti attendono giustizia, perché ci sono bambini che il futuro lo hanno visto finire quella notte. Colti nel sonno e nei sogni. Come Riccardo, appena otto mesi, la vittima più giovane del terremoto che ha sventrato il centro Italia e come il suo fratellino Stefano, sette anni per sempre.
Sono morti quella notte insieme alla mamma Graziella e al padre Andrea Tuccio. Andrea era il fratello di Massimiliano Tuccio, nato e cresciuto ad Accumoli ma ormai a Siena da anni.
Massimiliano ha 36 anni, ha lasciato Accumoli quando ne aveva 18 per il servizio militare poi ha trovato la sua seconda famiglia a Siena: è caporalmaggiore capo del 186esimo reggimento paracadutisti Folgore, di stanza nella città del Palio e la sua fidanzata, Samantha Betti, è senese.
Era stato lui a raccontare in esclusiva al nostro giornale il dramma della famiglia, nell’intervista rilasciata lo scorso anno ed è lui che oggi parla dello sviluppo della situazione. In un anno tutto in salita.
“È stato difficile, è stato tutto in salita quest’anno. Ho trovato grande conforto nei senesi nella città che mi ospita, Siena. Non credevo che avrei ricevuto tanta vicinanza. Per questo vorrei dire grazie pubblicamente alla città”.
Quale la situazione oggi?
“I miei genitori vivono in una casa messa a disposizione dalla Acli, a Rieti. Hanno visto morire figlio e nipoti, impotenti, e la vita procede con grande pesantezza. Ogni giorno è un macigno sul cuore che non si sposta”.
Le indagini stanno andando avanti…
“Sì, sono soddisfatto del lavoro che sta facendo la Procura, a settembre avremo i primi riscontri. Sono state eseguite perizie e ci sono degli indagati, di questo parleremo successivamente. Ma la mia denuncia di un anno fa non è rimasta senza risposta: la colpa della morte di mio fratello, dei miei nipoti e di mia cognata, è di quel campanile. Dalle perizie risulta che la struttura non fosse rispondente a norme antisismiche, che i lavori fatti di recente fossero per qualche centinaio di euro”.
Qualche centinaio di euro significa appena 600 euro. Per i lavori di adeguamento e ristrutturazione di un campanile.
Intanto domani, 24 agosto, si svolgerà una messa commemorativa ma per la famiglia Tuccio sarà in forma privata. Massimiliano Tuccio sarà ospite domattina alle 9.30 dello speciale su Raidue a distanza di un anno dal terremoto.
Katiuscia Vaselli
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