Chi di noi non ha mai sentito alcuni detti popolari sul tempo? Chi tra gli amanti della meteorologia non ha mai cercato di trovare riscontro tra i detti popolari sui vari capricci atmosferici?
“Rosso di sera bel tempo si spera” è forse il proverbio per antonomasia e non solo in campo meteorologico, quello che è sulla bocca di tutti e che viene usato in molte occasioni.
Il termine proverbio proviene dal latino proverbium, da verbum, cioè “parola”che contiene quasi sempre un vero e proprio insegnamento tratto dall’esperienza.
Molti proverbi hanno una diffusione universale e si presentano spesso in modi piuttosto simili tra popoli diversi. Contengono di frequente parole arcaiche o create per l’occasione, con costruzioni insolite, molto spesso sotto forma di metafora e/o in rima che psicologicamente ne rafforzano l’efficacia nella mente della gente.
Anche per questo i detti tendono ad essere ritenuti portatori di “verità” (o di quello che la gente ritiene sia vero): si dice infatti che i proverbi sono frutto della saggezza popolare.
Proprio in questi giorni un detto molto conosciuto riecheggia tra le persone, infatti quando arriviamo al tre e al quattro di aprile la tradizione vuole che il tempo di questi due giorni si ripeta in ugual modo per quaranta, è tratto dalla tramandata conoscenza popolare contadina che vedeva nel tempo il migliore o peggiore nemico per i raccolti e la semina. Da qui nasce il detto “terzo (oppure quarto) aprilante quaranta dì durante). Ovvero, se in uno di questi due giorni ci sarà la pioggia allora avremo acqua per ben 40 giorni.
Ovviamente non dobbiamo farci troppo ingannare da certe cose perché non c’è nulla di scientifico dietro a tutto ciò, i nostri nonni e i nostri bisnonni avevano solo questi mezzi per tramandare certe loro idee mentre oggi la meteorologia se pur non essendo una scienza esatta ha fatto comunque passi da gigante. C’è da dire che molti di noi nell’ambito meteo amano credere che in tutto questo ci sia sempre un fondo di verità, anche per una forma di rispetto verso i nostri avi.
Adesso vogliamo farvi partecipi di alcuni bellissimi detti la cui origine si perde nella notte dei tempi:
“Fidarsi alla buona stagione d’aprile, è come fare i conti innanzi l’oste.
D’aprile non ti scoprire.
April, apriletto, un dì freddo un dì caldetto.
Marzo asciutto e aprile bagnato, beato il villano che ha seminato.
Aprile e i conti per lo più son traditori.
Aprile, dolce dormire.
Al primo bubbolo di marzo, sorte la serpe di sotto il sasso.
La neve marzolina dura dalla sera alla mattina.
Il 4 d’aprile il cucù ha da venire,se non è arrivato l’8, o è malato o è morto”.
Se esaminate bene questi proverbi vedrete in essi riscontri veritieri e parole non in uso nella vita di tutti i giorni ma che arrivano dritti al punto facendo delle stagioni, degli eventi atmosferici e della meteorologia una piacevole situazione quotidiana.
Gabriele Ruffoli
Associazione Meteorologica Senese